martedì 29 aprile 2008

Successio del meeting di Capannori sull'Ambiente

ENERGIA POSITIVA A 1000 DOPO IL MEETING DI CAPANNORI DEL 26-27 APRILE

La primavera rifiuti zero di Capannori ha contagiato almeno 350 persone provenienti da TUTTA ITALIA e da diversi Paesi quali gli Stati Uniti, il Belgio, la Francia, la Scozia, la Bulgaria, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Croazia e la Spagna che hanno complessivamente partecipato all’evento. Alcune altre centinaia hanno seguito l’evento in streaming curato dal FORUM GIOVANI DEL COMUNE ED IN PARTICOLARE DA CARLO BASILI. Ricordiamo che l’organizzazione magistralmente curata dal Comune di Capannori prevedeva la collaborazione della Rete Nazionale Rifiuti Zero e di GAIA (Global Alliance Incinerator Alternatives). Quella che è avvenuta è stata una vera e propria “INVASIONE PACIFICA” di persone da tutta Italia che accogliendo l’idea di uno week-end rifiuti zero sulla bellissima collina nord del Comune di Capannori ha partecipato al meeting. Sono arrivate da almeno 15 regioni italiane delegazioni di Comitati, Associazioni e Comuni. I Comuni che erano presenti in quanto già aderenti alla strategia Rifiuti Zero sono stati ACERRA , CARBONIA, AVIANO, ed il presidente dell’ASSOCIAZIONE DEI COMUNI VIRTUOSI egli stesso Sindaco.

Ma forse il dato più rilevante dopo quello già segnalato della partecipazione di attivisti ed esperti internazionali (almeno 15 persone) E’ STATA LA MASSICCIA PARTECIPAZIONE DA TUTTA ITALIA. Erano così presenti delegazioni e persone dalla VALLE D’AOSTA, da TORINO E DAL PIEMONTE, dalla LIGURIA e da GENOVA, da BRESCIA, da MANTOVA, da TRENTO, da TREVISO, da REGGIO EMILIA, da FERRARA, da PARMA, da RAVENNA, da FORLI’, DA TUTTE LE PROVINCE DELLA TOSCANA, da PERUGIA, da FABRIANO, da SASSOFERRATO dalla MARCHE, da CIVITAVECCHIA, dai CASTELLI ROMANI ED IN PARTICOLARE DA ALBANO, da ROMA, da RIETI, DA NAPOLI, da ACERRA, da ISCHIA, da SALERNO, da CATANIA e TRAPANI PER LA SICILIA, da CARBONIA DALLA SARDEGNA.

Il livello scientifico delle presentazioni (che cominciano ad essere disponibili su www.ambientefuturo.org ) è stato elevatissimo ed ha riguardato in modo indiscutibile I VANTAGGI ECONOMICI ED AMBIENTALI DERIVANTI DALLA APPLICAZIONE DELLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO SPECIALMENTE SE CONFRONTATA A DISCARICHE ED INCENERITORI. In particolare i contributi dei relatori “americani” Rick Anthony, Eric Lombardi e Jeff Morris HANNO DIMOSTRATO CHE NON E’ POSSIBILE PENSARE LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE SENZA INTRAPRENDERE LA “ROAD MAP” DI RIFIUTI ZERO. In particolare sia Anthony che Lombardi hanno dimostrato, riportando le esperienze concrete di molte città , I VANTAGGI ECONOMICI ED OCCUPAZIONALI derivanti dalla applicazione del percorso rifiuti zero. Comunque non sono stati da meno i contributi di ENZO FAVOINO, di ROBERTO CAVALLO, di ATTILIO TORNAVACCA che hanno “snocciolato” esempi in corso in Italia di “MIGLIORI PRATICHE”. In particolare Favoino, che già il 25 aprile in un incontro informale aveva attivato un confronto con gli esperti internazionali, ha sottolineato alcuni concetti chiave per l’applicazione corretta del LCA ( Life Cycle Assessment) articolata nel Lyfe Cycle Thinking che deve tener di conto in primo luogo i vantaggi complessivi derivanti dal recupero dei materiali biodegradabili. Infine interessantissimi gli interventi di MUSACCHIO E DI JOAN MARC SIMON ATTORNO ALLO SCENARIO di “riclassificazione” dell’incenerimento che al di là di valutazioni politiche che rimandano al voto imminente del Parlamento europeo richiede ulteriore mobilitazione da parte dei gruppi locali per evitare la vittoria della lobby dell’incenerimento. Sul fronte sanitario ambientale grande la passione e la preoccupata competenza della dottoressa oncologa PATRIZIA GENTILINI CHE HA RICHIAMATO LE AUTORITA’ PUBBLICHE AL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE SULLA SCIA DELL’INSEGNAMENTO DI LORENZO TOMATIS. Così come sempre semplice e chiara , anche se politicamente un po’ pessimistica, è stata la presentazione del dottor STEFANO MONTANARI sugli effetti devastanti per la salute delle “nanopolveri” emesse non solo ma anche dagli inceneritori di “ultima generazione”. Come al solito ATTESISSIMO E PUNTUALE È STATO L’INTERVENTO IN TELECONFERENZA DI BEPPE GRILLO “reduce” dal V-DAY di Torino al quale (grazie alla collaborazione di AMBIENTE E FUTURO) ha PARTECIPATO PAUL CONNETT chiamando in causa, di fronte a circa 60.000 persone le “falsità” irresponsabili proferite dal professor Veronesi che ha affermato la non pericolosità degli inceneritori. GRILLO, che ha fatto i complimenti al Sindaco del Comune di Capannori GIORGIO DEL GHINGARO per il coraggio dimostrato nell’assumere con successo la strategia rifiuti zero ha riaffermato il suo sostegno alle battaglie portate avanti dai Comitati e dalle Associazioni contro gli inceneritori. Prossimi impegni scaturiti dal meeting riguardano UN INCONTRO EUROPEO PROMOSSO DA GAIA EUROPE PER IL PROSSIMO SETTEMBRE A BRUXELLES e una imminente riunione della Rete Nazionale Rifiuti Zero per partire nella campagna di richiesta di rimborsi contro i CIP 6. Insomma è EMERSA UNA GRANDE ENERGIA CHE DERIVA DAL “GIOCO DI SQUADRA” (al quale ha dato un contributo molto importante il giovane assessore all’ambiente ALESSIO CIACCI) una volta tanto operato tra Istituzioni “illuminate” (e in Italia ne esistono) e movimenti. SONO QUESTI SEGNI IMPORTANTI DA VALORIZZARE CHE POSSONO INFONDERE UN PO’ DI SPERANZA NELL’ITALIA DEL DECLINO. Per i primi commenti ed ulteriori informazioni vedi anche http://patrizialosciuto.blogspot.com/ .



APPELLO DI PAUL CONNETT A SOSTEGNO DI AMBIENTE E FUTURO

E’ addirittura Paul Connett a chiedere il sostegno economico alle battaglie di Ambiente e futuro. E lo ha fatto a lato del meeting europeo di Capannori con un video di PIER FELICE FERRI in cui la traduzione è avvenuta da parte di un interprete di eccezione quale PAOLO GUARNACCIA, tra gli attivisti più impegnati e lucidi del COORDINAMENTO SICILIANO CONTRO GLI INCENERITORI nonché ricercatore ed agricoltore biologico. Anche perché sempre più oberati da una difficile situazione economica vi invitiamo a vedere il video su www.ambientefuturo.org





Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi, Pier Felice Ferri

lunedì 28 aprile 2008

CApannori verso rifiuti zero , risultati incredibili !!!

Documento a cura di Alessio Ciacci assessore Capannori


“A più riprese gli scienziati ci hanno avvertito che è in gioco la sopravvivenza della specie umana”
Don Lorenzo Milani “L’obbedienza non è più una virtù”


Acqua, Rifiuti ed Energia rappresentano tre questioni fondamentali per il futuro del nostro pianeta. Emergenze ambientali ed emergenze sociali aumentano laddove le politiche di governo del territorio non sono indirizzate a costruire una vera sostenibilità ambientale ed una maggiore giustizia sociale. Senza una partecipazione vera ed un aumento della coscienza collettiva sul valore dei beni comuni rischiamo di perdere il controllo di fattori determinanti il nostro benessere.
Il Comune di Capannori (LU), nel piccolo di un’esperienza comunale, sta cercando di affrontare con determinazione e coraggio queste sfide costruendo alternative che affrontino la sostenibilità anche attraverso una vera partecipazione.

Capannori è il primo Comune in Italia ad aver aderito alla “Strategia rifiuti zero”. Attraverso la delibera di adesione alla strategia “Rifiuti Zero” ci siamo posti l’obiettivo “di intraprendere il percorso verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro il 2020 stabilendo per il 2008 il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata e per il 2011 il 75%” combinando questi obiettivi con un impegno costante mirato alla riduzione della produzione dei rifiuti.

Il nostro modello di sviluppo, improntato su uno spreco insostenibile di materie prime, di energia e sulla produzione di una quantità enorme di rifiuti, non può più essere definito “sostenibile”. Occorre ripensare in termini di “futuro possibile” il modo di vivere il rapporto uomo-ambiente vincolando le attività umane al massimo risparmio energetico e di materie prime.

La questione rifiuti ha dimostrato in questi anni la centralità del nostro stile di vita ed ha fatto emergere la problematica dello smaltimento di enormi montagne di scarti che la nostra società produce. Negli ultimi 15 anni la produzione di rifiuti in Toscana è aumentata ad un ritmo annuo di circa 100 mila tonnellate, ogni anno più di 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in discariche o inceneritori.

In questi anni il Comune di Capannori ha dimostrato che l’aumento dei rifiuti non è più un dato immodificabile, ma solo un fattore che può essere governato con il coraggio di una politica che guarda alla sostenibilità e alla necessità di scelte coraggiose e concrete per un comune futuro possibile.

A Capannori abbiamo dunque voluto costruire una politica ambientale i cui punti fondamentali fossero essenzialmente due: SOSTENIBILITA’ e PARTECIPAZIONE.

Il primo elemento cardine su cui siamo intervenuti sul settore rifiuti è il sistema della raccolta. E’ ampliamente dimostrato che il sistema industriale e meccanizzato dei grandi mezzi e grandi cassonetti aumenta costantemente la produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata rimane a livelli troppo bassi che non riescono a superare, se non in casi eccezionali, il 35% di differenziazione.

Il Comune di Capannori ed ASCIT hanno dunque avviato una completa riorganizzazione del servizio andando ad eliminare dal territorio tutti i cassonetti ed attivando la raccolta domiciliare “Porta a porta”, con la consegna a tutte le famiglie degli strumenti per la raccolta differenziata.

Questa scelta non ha rappresentato per noi solo una scelta tecnica di diversa gestione della raccolta dei rifiuti, ma è stata una scelta politica coraggiosa, una rivoluzione sia per l’azienda ASCIT che per tutte le famiglie a cui si è chiesto, con fiducia, un piccolo sforzo per contribuire a far sì che gli scarti non siano più un problema per l’ambiente, ma una risorsa che possa essere riutilizzata e riciclata.

Abbiamo investito in questa scelta come in una scelta per il FUTURO, l’unica possibile per raggiungere elevate percentuali di raccolta differenziata e per dimostrare che i benefici sono per tutti: per i cittadini, per l’ambiente, per i lavoratori, ed il decoro urbano.

Siamo stati dunque il primo Comune in Italia ad avviare una politica integrata sui rifiuti e sull’ambiente che non solo miri al necessario aumento della raccolta differenziata, ma che costruisca una strategia integrata per la riduzione dei rifiuti ed il loro riutilizzo, con un investimento immane nella partecipazione, nell’informazione e nella sensibilizzazione volto a raggiungere l’obiettivo “rifiuti zero”.

A Capannori il “Porta a porta” è un sistema ormai consolidato su oltre 26 mila dei 45 mila cittadini del comune di Capannori, con una raccolta differenziata che supera l’80% di differenziazione. Sono bastate queste cifre per far schizzare la raccolta differenziata a livello comunale oltre il 57% nel 2207. Con questi dati già dal 2006 Capannori è il PRIMO comune toscano per raccolta differenziata.

I RISULTATI

RISULTATO CONSOLIDATO NELLE 18 FRAZIONI SERVITE DAL “PORTA A PORTA” NEL MARZO 2008: 82% DI RACCOLTA DIFFERENZIATA.

PRIMA DEL PORTA A PORTA: Raccolta diff. 2004 a livello comunale: 37,37% di RD

DURANTE L’ESTENZIONE DEL PORTA A PORTA…
Raccolta differenziata 2006 (31% della popolazione servita): 53,66 di RD%
Già con questi dati dal 2006 Capannori è il primo comune in Toscana per raccolta differenziata!

Dal 4 Febbraio 2008 attivazione del servizio ad altre 11 frazioni del Comune. Popolazione servita 58,45%. Nel Marzo 2008 abbiamo raggiunto il 65% di raccolta differenziata a livello comunale.

Nei prossimi mesi il servizio sarà esteso ulteriormente andando a servire tutti o quasi i 45 mila abitanti e le 40 frazioni del Comune.
I VANTAGGI AMBIENTALI

Con la raccolta differenziata dal 2004 al 2007 abbiamo avviato a riciclaggio 56.861 tonnellate di rifiuti.

A Marlia e Lammari (le due frazioni più abitate servite dal porta a porta) abbiamo avviato a riciclo, dal Gennaio 2006 al Dicembre 2007, ben 8.288 tonnellate di rifiuti.
Dall’avvio del “Porta a porta”, grazie all’aumento della raccolta differenziata abbiamo ottenuto una riduzione dei rifiuti indifferenziati di oltre 10.000 tonnellate.

Grazie alla sola raccolta differenziata della carta nel 2007 abbiamo risparmiato:
- l’abbattimento di 100.000 alberi;
- il consumo di 2.85 milioni di litri di acqua;
- l’emissione di 9.100 tonnellate di CO2.

Per un termine di paragone 2,85 milioni di litri di acqua risparmiati equivalgono al risparmio idrico del consumo annuo di ben 31.647 cittadini.

Grazie al riciclo del vetro e della plastica, la mancata emissione in atmosfera di CO2 è stata pari a ben 821.200 kg. Grazie all’utilizzo di sfalci e potature si è ottenuto un risparmio di 1.074.500 kg di CO2.

Sommando questi dati si ottiene la mancata emissione di 1.904.800 tonnellate di CO2 in atmosfera, dato che coincide con il mancato consumo di 676.204 barili di petrolio.

I VANTAGGI ECONOMICI

Nel 2007 a Capannori sono state raccolte 15.723 tonnellate di materiale differenziato. In Provincia di Lucca il costo medio di conferimento dell’indifferenziato è di 160 euro alla tonnellata.
Se queste 15.723 tonnellate fossero finite nel circuito dei rifiuti indifferenziati sarebbero stati necessari ben 2.515.680,00 euro per il loro smaltimento.

La spesa di conferimento agli impianti di riciclaggio di queste 15.723 tonnellate è stata invece di 507.688 euro. Inoltre occorre considerare che la carta è una risorsa. Infatti dalla vendita delle 6.439 tonnellate di carta raccolta nel 2007, sono stati ricavati ben 340.010 euro

Andando dunque a sottrarre il costo di smaltimento dei materiali differenziati, al ricavo ottenuto con la vendita della carta, si ottiene un costo complessivo per le 15.723 tonnellate di rifiuti differenziati di 167.678 euro.

Se confrontiamo questo dato con il costo che sarebbe derivato dallo smaltimento nel ciclo dell’indifferenziato, il risparmio nel conferimento agli impianti è dunque pari a 2.348.000 nel solo 2007.

I VANTAGGI OCCUPAZIONALI

Un ulteriore elemento positivo dell’esperienza di raccolta domiciliare a Capannori è l’aspetto del lavoro. Il “porta a porta” necessita infatti di un numero più elevato di operatori. Dall’inizio del sistema di raccolta “Porta a porta” ad oggi ci sono state circa 30 nuove assunzioni. Questo non ha significato però maggiori costi perché questi sono stati compensati dai risparmi ottenuti dal mancato smaltimento dei rifiuti indifferenziati. Questi risparmi li abbiamo investiti non solo in mezzi più piccoli ed ecologici ed in nuovo personale ma anche garantendo un risparmio sulla tariffa al cittadino.

I VANTAGGI PER I CITTADINI

Con i risparmi ottenuti dal non dover smaltire i rifiuti indifferenziati, oltre a coprire i costi delle nuove assunzioni, abbiamo riconosciuto una riduzione della tariffa ai cittadini. La riduzione è stata pari al il 20% sulla parte variabile.

Ai vantaggi legati alla riduzione della tariffa si aggiungono anche i vantaggi di un servizio di grande qualità, che oggi viene richiesto nelle frazioni dove non è ancora stato attivato. L’eliminazione definitiva dei cassonetti comporta inoltre un maggior decoro urbano e l’eliminazione di tante piccole discariche abusive che prima di formavano accanto ai cassonetti.

I cittadini di Capannori possono inoltre conferire qualsiasi tipologia di rifiuti presso due ISOLE ECOLOGHICHE che abbiamo realizzato con un sistema informatico che registra ogni conferimento ed attribuisce all’utente un punteggio registrandolo su una tessera magnetica. A fine anno il punteggio si trasforma in un bonus economico inviato con assegno direttamente a domicilio.

IL RICILAGGIO
Tutto il materiale raccolto in maniera differenziata è avviato a riciclo.

L’organico, in attesa di poterlo trattare in un nostro impianto che abbiamo in programma, viene inviato all’impianto di compostaggio di Montespertoli (FI) ed è poi destinato alla produzione del compost. Il Compost viene poi indirizzato verso tre filiere: l’utilizzo diretto in agricoltura, la commercializzazione alle aziende che producono terriccio ed un’ultima parte alle aziende che producono fertilizzanti.

La carta viene selezionata tra carta congiunta e selettiva, è venduta attraverso il consorzio COMIECO per il recupero della carta ed indirizzata alle aziende che poi producono cartone o carta riciclata.

Il mutlimateriale (vetro, plastica e lattine) è stato indirizzato all’impianto dell’azienda Revet di Pontedera, dove è stato selezionato ed avviato ai rispetti consorzi del riciclo.
La plastica viene suddivisa in 5 colori (trasparente, azzurrata, blu, verde e ad alta densità) al fine di valorizzarla al meglio nel mercato del riciclo.

Nemmeno gli scarti di questo processo di selezione vengono avviati a smaltimento perché sono riutilizzati dall’azienda per la produzione di pancali in materiale riciclato
LA RIDUZIONE DEI RIFUTI

La strategia “Rifiuti zero” verso cui ci stiamo indirizzando cerca di combinare riciclaggio, e dunque raccolta differenziata, con politiche mirate a prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti.
Abbiamo dunque avviato politiche mirate a ridurre la produzione degli scarti cercando di legare buone pratiche ambientali con buone pratiche in campo sociale ed economico.

Circa il 30% dei rifiuti soldi urbani è composto dall’umido, la frazione organica.
Grazie ad una grande campagna per il Compostaggio Domenistico, iniziata fin dal 2005, abbiamo tolto dai rifiuti tonnellate di organico che sono andate direttamente nei terreni e negli orti, invece di finire nei cassonetti. Per incentivare questa buona pratica abbiamo riconosciuto un’ulteriore sconto del 10% sulla parte variabile della tariffa a tutti i cittadini che praticano l’autocompostaggio.
Grazie a questa politica oggi le utenze che hanno avviato il compostaggio domestico sono salite a 2023 nel territorio comunale.
Nel corso del 2007 abbiamo abbinato una grande campagna per l’autocompostaggio ad un verifica su una campione di quanti avevano finora aderito. I controlli hanno dimostrato che oltre il 96% dei casi stavano facendo in maniera corretta il compostaggio domestico.

Per sottolineare anche l’importanza dell’utilizzo dei materiali riciclati e di alimentare il mercato dei prodotti con materie prime seconde, il Comune di Capannori, primo in Toscana, ha adottato dal 2005 il sistema degli acquisti verdi, con un delibera di adesione alla procedura GPP (Green Public Procurement) tutti gli acquisti dell’ente comunale sono stati vincolati ad una procedura che selezioni i prodotti fatti dando una preferenza a quelli prodotti con materiale riciclato in modo da sostenere la domanda dei prodotti realizzati con un minor impatto ambientale e dimostrare che anche attraverso gli acquisti si può incidere.
Nel 2005 grazie al “ Green Public Procurement” il Comune di Capannori ha vinto il Premio “Toscana Ecoefficente”.

Oltre alla procedura per acquisti verdi abbiamo avviato un sistema interno al palazzo comunale che ha attivato la raccolta differenziata ed il recupero dei rifiuti speciali come, ad esempio i toner delle stampanti, che in questo modo possono essere rigenerati e avviati a nuova vita. Per questa politica abbiamo vinto nel 2008 il Premio “Comune Riutilizzatore”.

L’Italia è il paese Europeo con il maggior consumo di acque minerali. Un consumo che non è certo motivato dalla minor qualità delle acque di acquedotto bensì da una massiccia campagna pubblicitaria che ci induce all’acquisto dell’acqua al supermercato con costi superiori del 1000% rispetto a quella “pubblica” e con una qualità non certo migliore. L’acquisto di acque minerali comporta gravi conseguenze sull’ambiente per i rifiuti che producono ma anche per la grande circolazione di tir che attraversano l’Italia per trasportare l’acqua del Sud Italia al Nord e viceversa.
Con l’inizio dell’anno scolastico 2007 abbiamo deciso di sostituire progressivamente dalle mense scolastiche le acque minerali con l’utilizzo delle brocche di acqua del rubinetto. Questo ci fa risparmiare, solo dalle prime tre scuole da cui è partito il progetto, ben 8.500 confezioni di acqua minerale all’anno. Nel corso del 2008 altre scuole hanno aderito al progetto che stiamo estendendo a tutto il Comune.
Con lo stesso obiettivo di diminuire l’utilizzo delle acque minerali ma anche per valorizzare i luoghi delle fonti naturali presenti sul territorio come luoghi di “bene comune”, abbiamo costruito un percorso denominato: “La Via della Buona Acqua”. Il percorso valorizza la presenza delle fonti con una cartellonistica stradale e l’indicazione delle proprietà dell’acqua che ne sgorga e la garanzie dell’assoluta sicurezza nell’utilizzo.

Per la riduzione degli imballaggi ma anche per la valorizzazione della “Filiera Corta” abbiamo realizzato un distributore automatico del latte alla spina. Grazie a questo distributore:
- il cittadino potrà avere un latte più fresco, non trattato e più genuino,
- il latte sarà più economico perché con 1 euro si acquista 1 litro di latte fresco appena munto;
- all’allevatore viene riconosciuto più del doppio rispetto a quanto riconoscono le centrali del latte;
- il latte può essere acquistato con un proprio contenitore riutilizzandolo e risparmiando all’ambiente l’utilizzo dei contenitori “usa e getta”.
Grazie al distributore automatico del latte il comune di Capannori ha vinto anche nel 2008 il Premio “Toscana Ecoefficente”

Abbiamo inoltre costituito un tavolo con tutti i comitati paesani che organizzano le sagre (circa di 10 nel territorio comunale), e con loro abbiamo concordato un percorso che vada ad eliminare progressivamente l’utilizzo dello stovigliame “usa e getta” per i coperti. Le sagre che aderiranno a questo percorso avranno il marchio “Ecosagra” che sarà divulgato nel materiale pubblicitario dall’amministrazione comunale.

Grazie all’impegno del Comune di Capannori l’ATO Due Rifiuti della Provincia di Lucca ha avviato un grande lavoro sulla riduzione dei rifiuti che ha coinvolto 28 dei 35 comuni della provincia nella firma di un Protocollo d’Intesa per la riduzione dei rifiuti.
Grazie alla collaborazione con l’ATO Due Capannori ha avviato un tavolo di discussione con la grande distribuzione per avviare iniziative specifiche volte a incrementare l’utilizzo dei distributori automatici dei detersivi così come il recupero della merce invenduta.


LA PARTECIPAZIONE

L’elemento centrale di tutte queste politiche ed in primis dell’avvio del “porta a porta” è stata ed tuttora è la partecipazione.
La chiave del successo di questa esperienza è stata proprio il consenso della popolazione. Un consenso che non è stato scontato ma che abbiamo condiviso con la cittadinanza in decine e decine di assemblee. Sale comunali, bar, sale parrocchiali, circoscrizioni, condomini, ovunque abbiamo svolto assemblee pubbliche sul tema rifiuti. In quei momenti d’incontro abbiamo condiviso la complessità della problematica rifiuti, la necessità di una maggiore differenziazione ed abbiamo portato una proposta concreta e con vantaggi per tutta la collettività.

Per la distribuzione del materiale (saccheti e bidoncini), delle istruzioni per effettuare la separazione, abbiamo fatto una convenzione specifica con le associazioni del territorio (Associazione per Lammari, Legambiente, Centro culturale di Tassignano…) che, con un nostro piccolo incentivo per ogni famiglia visitata, hanno inviato i loro volontari in ogni casa, abitazione e condominio per spiegare a tutti il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti. Una politica che è cresciuta dal basso, che ha ascoltato e coinvolto migliaia di cittadini, e che ha visto il successo grazie alla loro vera partecipazione.

Il “porta a porta” chiede inevitabilmente un impegno a tutti, impone un cambio di abitudini, un piccolo sforzo, ma permette di avere molto. Innanzi tutto un ambiente più pulito, privo di cassonetti e delle minidiscariche che questi spesso attirano, un maggior decoro, una maggiore consapevolezza, una maggiore responsabilità che il differenziare ci insegna.
Contro la cultura dell’usa e getta e dello spreco e dell’abbandono, il porta a porta aiuta ad insegnarci che i nostri comportamenti hanno un effetto immediato sull’ambiente e sta a noi cittadini fare per primi la nostra parte. Dall’altra parte l’amministrazione riconosce ai cittadini uno sconto sulla tariffa e la prospettiva, quando il “porta a porta” sarà diffuso a tutto il territorio comunale, è quella di cambiare il sistema tariffario in modo da collegare la tariffa alla produzione effettiva di rifiuto indifferenziato.

La politica è tale se riesce a maturare consapevolezza, se alimenta la partecipazione, se fa crescere la democrazia ed il protagonismo delle comunità Unire queste urgenze di partecipazione all’urgenza di salvare il nostro ambiente dal degrado e dall’insostenibilità è la prima missione di un buona amministrazione.
L’utopia non è infatti un mero sogno di pochi idealisti ma può essere declinata in scelte quotidiane e di responsabilità che coinvolgono ed aggregano le comunità locali nella costruzione di un migliore futuro possibile.

Per contatti:
Assessore all’Ambiente del Comune di Capannori
Alessio Ciacci

Paizza Aldo Moro,1 55012 Capannori (LUCCA)
Mail a.ciacci@comune.capannori.lu.it
Tel 3291718456

I ringraziamenti vanno innanzi tutto ad Eugenio Baronti Assessore all’Ambiente del Comune di Capannori dal 2004 al luglio 2007, oggi Assessore della Regione Toscana, che ha avviato questa esperienza portandola alle eccellenze che oggi stanno crescendo sempre più e al Sindaco Giorgio Del Ghingaro che ha seguito con grande attenzione e partecipazione questo processo di cambiamento. Grazie anche al Presidente ASCIT Tiziano Bianconcini e all’ex presidente Carlo Pienotti, al Direttore Lorenzo Matteucci e al responsabile raccolte differenziate Alessandro Bianchi, così come a tutto lo staff ma soprattutto agli operatori che sono i primi protagonisti di questo importante cambiamento. Senza di loro, senza la loro passione, ed il proficuo rapporto che hanno costruito con la cittadinanza tutto questo non sarebbe stato possibile.
Un doveroso e sentito ringraziamento anche alla Provincia di Lucca, ed in particolare all’Assessore all’Ambiente Maura Cavallaro che in questi anni ha sostenuto ed aiutato con determinazione la raccolta differenziata “porta a porta”.

SCHEDA TECNICA
Questa scheda è stata aggiornata e curata dall’attuale Assessore all’Ambiente del Comune di Capannori Alessio Ciacci.

COMUNE DI CAPANNORI

Popolazione: 45000 abitanti in 40 Frazioni

Azienda: ASCIT SpA servizi ambientali, completamente pubblica
Presidente: Tiziano Bianconcini
Direttore: Ing. Lorenzo Matteucci
Reposnsabile Raccolta Differenziata: Alessandro Bianchi

Frazioni coinvolte dal “Porta a porta”:

- Guamo dal 1 Febbraio 2005 (600 abitanti)

- Lammari e Marlia dal 1 Febbraio 2006 (9.920 abitanti e 610 utenze non domestiche)

- Guamo, Coselli, Badia di Cantignano, Vorno, Verciano dal 6 Novembre 2006 (3.300 abitanti e 360 utenze non domestiche)

- Capannori, Lunata, Santa Margherita, Carraia, Pieve San Paolo, Toringo, Paganico, Tassignano, dal 4 Febbraio 2008 (12.330 abitanti e 800 utenze non domestiche)

Totale numero abitanti coinvolti: 26.150
Numero Famiglie: 10.100
Numero utenze non domestiche: 1.770

Percentuale popolazione servita: 58,45%

Utenze che attuano l’autocompostaggio domestico: 2.023

SISTEMA DI RACCOLTA
Sistema di raccolta a domicilio, integrale, senza cassonetti per nessuna tipologia di rifiuto filo strada. Tipologia di rifiuti raccolti in modo differenziato: Carta e cartone, multimateriale (vetro, plastiche, tetrapak, barattoli in metallo, scatolette, buste in plastica vaschette alimenti ecc.) organico e verde, sfalci e potature, ingombranti, oli esausti, assimilati per tutte le utenze non domestiche.

ORGANICO:
1 Bio-pattumiera aereata abbinata a Sacchetti in mater-bi
1 contenitore colore marrone di 25 litri con chiusura antirandagismo per deposito dei sacchetti in mater-bi.
CARTA:
1 cestone in plastica bianco

MUTIMATERIALE
1 contenitore di colore blu abbinato ad un Sacco in polietilene di colore blu da inserire nel contenitore
1 contenitore per gli olii esausti di cucina.

INDIFFERENZIATO

Sacco in polietilene di colore grigio neutro trasparente per la raccolta del rifiuto indifferenziato.

Sacco colore viola per la raccolta dei pannoloni per anziani e pannolini per bambini.
Contenitore “SANGENIC” dotato internamente di una ricarica di sacchetti, consente una volta inserito il pannolino di sigillarlo, viene consegnato a tutte le famiglie che hanno un bambino di età inferiore agli 8 mesi.

Tutti i contenitori e i sacchetti sono distribuiti a domicilio gratuitamente agli utenti.

Calendario settimanale ritiri:
• 3 ritiri per l’organico,
• 2 ritiri per il multimateriale
• 1 ritiro per carta e cartone
• 1 ritiro per indifferenziato

inoltre:
• ritiro gratuito a domicilio su prenotazione per gli ingombranti
• ritiro mensile per olii esausti
• ritiri personalizzati e supplementari per pannoloni e pannolini
• ritiri supplementari su prenotazione delle potature e sflalci.


RISULTATO CONSOLIDATO nelle frazioni servite dal “Porta a porta” 82% DI RACCOLTA DIFFERENZIATA.

Raccolta differenziata 2005: 37,37% (dato complessivo intero territorio comunale prima della partenza del porta a porta).

Raccolta differenziata 2006: 53,66% (dato complessivo raccolta differenziata intero comune con il 32% della popolazione coinvolta dal porta a porta)

Dal 4 Febbraio 2008 la popolazione servita è passata al 58,45% e la raccolta differenziata a livello comunale dal mese di Marzo 2008 è salita al 65%.

Dall’avvio del “Porta a porta” abbiamo ottenuto una riduzione dei rifiuti indifferenziati conferiti in discarica di ben 9.638 tonnellate;

Nel 2007 a livello comunale sono raccolte sia con il sistema tradizionale sia con il porta a porta:

15.782 tonnellate di materiale differenziato
14.349 tonnellate di indifferenziato

Il costo medio di conferimento dell’indifferenziato nella nostra provincia è di 160 euro alla tonnellata di RSU

Grazie alla raccolta differenziata abbiamo avuto nel 2007 questi risultati economici:

ORGANICO
Costo di conferimento impianto di Compostaggio: euro 79,00 ton. 3.931 ton. Euro 310.549,00
POTATURE E SFALCI Costo conferimento: 41,00 1.535 ton Euro 62.935,00
MULTIMATERIALE Costo conferimento: 7,74 euro ton. 2.053 ton. Euro 15.890,22
INGOMBRANTI costo conferimento: 67,14 euro ton 411 ton Euro 27.594,54
ASSIMILATI Costo conferimento: 120 euro ton 756 ton Euro 90.720,00

Costo conferimento totale Euro 507.688,76
FERRO Ricavo dalla raccolta (23 euro/ton.) 598 ton. Euro 13.754,00
CARTA SELETTIVA Ricavo dalla raccolta ( euro 90,98 ton) 2.687 ton Euro 244.463,26
CARTA CONGIUNTA Ricavo dalla raccolta ( euro 21,80 ton) 3.752 ton Euro 81.793,60
TOTALE RACCOLTA DIFFERENZ. 15.723 ton. Euro 340.010

Nella provincia di Lucca per conferire 15.723 tonnellate di RSU sono necessari 2.515.680 euro (le 59 tonnellate di differenza tra il totale del differenziato della tabella e il totale generale riportato sopra, sono dovuti a tutta una serie di tipologie diverse di rifiuto che non abbiamo conteggiato per ragioni di semplificazione)

La spesa di conferimento agli impianti di riciclaggio del materiale differenziato di 15.723 tonnellate è di euro 507.688, se si considera i 340.010 euro di ricavo dalla carta, cartone e ferro si ha un costo complessivo di conferimento del materiale differenziato di 167.678 euro.

Il risparmio di conferimento è stato per l’anno 2007 di 2.348.000 euro

Con queste risorse abbiamo potuto autofinanziare il passaggio al nuovo sistema

Occorre sottolineare che per quanto riguarda la frazione organica è in previsione la realizzazione di un impianto di compostaggio di qualità a Capannori e questo porterà ad un ulteriore abbattimento dei costi. Oggi il nostro materiale organico viene inviato all’impianto di compostaggio di Montespertoli. Per il multimateriale grazie ad una richiesta cresciuta e diversificata potremmo addirittura in futuro avere non più costo zero di conferimento ma addirittura un ricavo anche da questa tipologia di rifiuto

mercoledì 23 aprile 2008

La crisi del grano

Il costo del grano, del riso, della soia sta crescendo. Il valore delle azioni delle aziende che producono biocarburanti aumenta. I campi producono etanolo al posto del pane. Il cibo crea energia meccanica, non più umana. Le macchine vengono sfamate, i poveri del mondo tirano la cinghia.


Grafici aumento prezzo del cibo e della produzione di biocarburanti (fonte FT)

Il biocarburante genera un surplus azionario per le aziende dell’energia. L’assenza di cibo crea invece i morti di fame. Un mondo senza morti di fame sarà un mondo ecologico. Un primo mondo sviluppato senza la palla al piede delle Nazioni in via di sviluppo. Senza il secondo, il terzo e il quarto mondo. Una diminuzione demografica è necessaria per lo sviluppo del PIL. Meno bocche da sfamare e più energia per tutti. La rivolta del pane e l’assalto ai forni stanno ritornando di moda. I poveri non vogliono morire di fame in silenzio. Sono i soliti no global.
Molti Paesi hanno imposto restrizioni all’esportazione di prodotti agricoli. L’Argentina, l’Egitto, l’Ucraina. L’erba del vicino, se è più verde, se la tiene lui. In 30 Stati ci sono stati disordini per l’aumento del prezzo dei cereali. Di solito domanda e offerta hanno lo stesso andamento. Per i cereali non è così. Negli ultimi anni la domanda è cresciuta dell’8%, il prezzo è aumentato del 50%. E’ la globalizzazione dei morti di fame. Al contadino non far sapere quanto vale il biodiesel senza pere. Se lo sa, lo vende a prezzo maggiorato. Se non lo sa, la multinazionale gli compra i campi.
Le nazioni più povere importano cereali per sfamarsi. Se una parte della loro produzione è gestita dalle multinazionali dell’energia il prezzo della fame sale insieme alla Borsa. Giro, giro tondo, cade il mondo, cade la terra, salgono i dazi, cresce la fame, l’azione si impenna. Tutti giù per terra.

mercoledì 16 aprile 2008

La Rai si accorge di Capannori

LA RAI SI ACCORGE DELL’ADESIONE DEL COMUNE DI CAPANNORI ALLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO ED INVIA LA TROUPE DI “COSTUME E SOCIETA” DELLA “DUE”.



Anche la RAI ( che in questi mesi ha “disinformato” sulla tragedia di Napoli) è rimasta incuriosita dalla adesione di Capannori non solo e non tanto al sistema “porta a porta” quanto alla STRATEGIA INTERNAZIONALE RIFIUTI ZERO. Cosi’ una troupe della rubrica della rete 2 “costume e società” ha oggi visitato il Comune intervistando Sindaco, Presidente di ASCIT, il coordinatore dell’Osservatorio “rifiuti zero” e naturalmente la gente coinvolta nel porta a porta. E’ UN BEL SEGNALE CHE CONFERMA UN’ATTENZIONE SPECIALE AL MEETING INTERNAZIONALE RIFIUTI ZERO CHE IL COMUNE HA VOLUTO PER IL 26-27, ORGANIZZATO IN COLLABORAZIONE CON LA RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO E CON GAIA (Global Alliance Incinerator Alternatives) E CON IL PATROCINIO DELLA REGIONE TOSCANA E DELLA PROVINCIA DI LUCCA.

Altri segnali importanti arrivano dalla conferma di DELEGAZIONI UFFICIALI provenienti dai COMUNI CHE AD OGGI CON IL COMUNE DI CAPANNORI HANNO ASSUNTO L’IMPEGNO DI “AZZERARE” I RIFIUTI ENTRO IL 2020 e che saranno presenti ai lavori del meeting. Stiamo parlando dei Comuni di ACERRA, di CARBONIA e di AVIANO. Nello stesso tempo si conferma la partecipazione di delegazioni provenienti dai Paesi europei ed in particolare dalla SCOZIA ( sarà presente una delegata dei CAT’s- Comunità Contro i Rifiuti Tossici del Regno Unito), dalla FRANCIA ( sarà presente una delegata del CNIID- Centro Nazionale Indipendente per la Gestione dei Rifiuti), dalla POLONIA, dalla CROAZIA e dal BELGIO tutti attivisti appartenenti a GAIA EUROPE.

Per quanto riguarda il contesto nazionale sono già sicure delegazioni da TORINO, REGGIO EMILIA, FERRARA, ROMA, CIVITAVECCHIA, BRESCIA, MANTOVA, FABRIANO, PESARO, TRAPANI, CATANIA solo per rimanere nell’ambito dei gruppi aderenti alla RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO. Ricordiamo che chi volesse partecipare può consultare www.ambientefuturo.org dove si può trovare il programma del meeting corredato da un elenco delle strutture ricettive . E’ inoltre a disposizione anche il sito web del Comune www.comune.capannori.lu.it dove reperire altre preziose informazioni. Inoltre, ancora su www.ambientefuturo.org sono a disposizione le slides (interessantissime) delle presentazioni di JEFF MORRIS e di RICK ANTHONY. Oltre al meeting vero e proprio sono in previsione anche “incontri informali” tra gli ospiti europei , americani ed italiani su temi tecnico-scientifici di rilevante attualità anche politica inerenti il RECENTE VOTO DELLA COMMISSIONE AMBIENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO ( il Parlamento sta rivedendo anche la normativa IPCC) sulla preoccupante “riclassificazione” dell’incenerimento nell’ambito della nuova normativa comunitaria sui rifiuti e riguardanti l’APPLICAZIONE DELLA PROCEDURA DI LCA ( Life Cycle Assessment) che in molti in Europa vorrebbero sostituire con un più malleabile “Life Cycle Thinking”.

Inoltre il FORUM GIOVANI del Comune di Capannori ( di cui il Presidente è CARLO BASILI tra l’altro il webmaster del sito www.ambientefuturo.org) TRASMETTERA’ L’EVENTO CAPANNORESE IN STREAMING dal sito del Comune www.comune.capannori.lu.it permettendo potenzialmente un vasto uditorio ai temi del meeting . Ricordiamo che come da programma il 27 mattina intorno alle ore 11 E’ PREVISTO ANCHE UN INTERVENTO IN VIDEOCONFERENZA DI BEPPE GRILLO che anche a seguito del risultato elettorale si prefigura atteso e importante.



Sullo sfondo delle tappe di avvicinamento al meeting CI SONO ALTRE NOTIZIE MOLTO POSITIVE PROVENIENTI DAL PERCORSO VERSO RIFIUTI ZERO INTRAPRESO DAL COMUNE DI CAPANNORI. AD UN MESE DALL’AVVENUTA ESTENSIONE DEL PORTA A PORTA AD ALTRE 6 FRAZIONI (portando ad un totale di 27000 abitanti su 45000 dell’intero Comune coinvolti nel porta a porta) i risultati di RD nelle zone “porta a porta” si confermano dell’82% (81,96%) PORTANTO LA MEDIA DI RD SU TUTTO IL COMUNE AL 65%. In appena due anni, con la generalizzazione del porta a porta la RD E’ PASSATA DAL 34% DEL 2005 AL 65% di questi giorni. E questo percorso ha comportato 40 NUOVI POSTI DI LAVORO E RISPARMI ECONOMICI PER IL COMUNE. Entro la fine del 2008 il porta a porta VERRA’ ESTESO A TUTTA LA POPOLAZIONE. NON E’ MALE PER UN COMUNE DOVE LA REGIONE TOSCANA NEL ’95 VOLEVA COSTRUIRE UN INCENERITORE POI SCONFITTO DALLE LOTTE DELLE POPOLAZIONI. ALTRO CHE SINDROME NIMBY! SE L’INCENERITORE NON FOSSE STATO SCONFITTO, CAPANNORI NON SAREBBE CERTO STATO IL COMUNE “RICICLONE” DELLA TOSCANA E IL PRIMO COMUNE IN ITALIA AD INTRAPRENDERE IL PERCORSO RIFIUTI ZERO.

LE “MIGLIORI PRATICHE” CHE CI PORTANO “FUORI DALLA INQUINANTE LOGICA DELL’INCENERIMENTO” ESISTONO E L’ESEMPIO IN CARNE ED OSSA DELL’ESPERIENZA DEL COMUNE DI CAPANNORI LO DIMOSTRA.



SU QUESTE BASI MARTEDI 22 APRILE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA TERRA VERRA’ UFFICIALMENTE PRESENTATO ALLA STAMPA IL PROGRAMMA DEL MEETING. SIAMO SICURI CHE “FARA’ NOTIZIA”.



Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi, Pier Felice Ferri

martedì 15 aprile 2008

Moria di Api e Pipistrelli

Api e pipistrelli: misteriosa peste
Maurizio Blondet - Effedieffe 28 marzo 2008

Benchè gli uni siano mammiferi e gli altri insetti, pipistrelli ed api hanno sempre avuto qualcosa in comune. Entrambi volano. Entrambi sono indispensabili per l’agricoltura, i pipistrelli perché combattono gli insetti nocivi (ciascuno di loro, d’estate, mangia insetti per la metà del suo peso ogni giorno), le api perché necessarie ad impollinare le culture.
Ora hanno un’altra cosa in comune: una malattia sconosciuta li uccide a migliaia, portando le due specie sull’orlo dell’estinzione. La moria dei pipistrelli è stata notata nei nordici e nevosi stati di New York, Vermont e Massachusetts, le cui caverne o vecchie miniere sono siti d’ibernazione dei mammiferi volanti (1). I biologi dell’Environmental Conservation Department hanno tentato un censimento in quattro grotte e miniere dello Stato di New York, e calcolano che il 90% degli animaletti che vi avevano svernato in letargo sono morti.

Li si vede uscire in pieno giorno dalle caverne, in questo scorcio d’inverno - i pipistrelli sani volano solo di notte e d’inverno dormono - e morire sbattendo le ali nella neve. I piccoli corpi appaiono anormalmente emaciati; spesso gli scienziati li hanno trovati picchiettati da un fungo e con la polmonite, ma ritengono che queste siano affezioni secondarie.
La malattia che li uccide - chiamata Sindrome del Naso Bianco - ha causa sconosciuta: virus o batterio, intossicazione da inquinamento o disordine metabolico; dieci laboratori americani stanno studiando tutte le ipotesi, ma senza esito.

Il tasso di mortalità è spaventoso: in una sola caverna presso Albany, dove erano stati contati 15.584 pipistrelli nel 2005, se ne sono trovati 6.735 nel 2007 e appena 1.500 quest’inverno.
Alcuni studiosi sospettano che un pesticida introdotto di recente per stroncare il West Nile virus (il virus del Nilo) possa essere la causa della strage, sia per intossicazione diretta sia per cause indirette, riducendo la popolazione di insetti di cui i mammiferi volanti si nutrono.

Altri gruppi stanno monitorando il comportamento degli insettivori durante il letargo nella caverne con telecamere ad infrarossi, per vedere quante volte si svegliano durante l’ibernazione, e misurare la temperatura corporea del branco.
Il professor Thomas Kunz, biologo della Boston University, ha studiato i resti dei pipistrelli uccisi dal misterioso male ed ha notato che sono anormalmente magri, mancanti del grasso - specie del cosiddetto «grasso bruno», una sorta di accumulo che si trova tra le scapole, e che fornisce l’energia per il primo volo agli animali che escono dal letargo. Le femmine, così magre, non raggiungono l’ovulazione e quindi, anche se sopravvivono, non partoriscono (nelle razze studiate, ogni femmina genera solo un figlio l’anno, il che rende più vicina la prospettiva di estinzione).

Per contro, ben poche ricerche sono state avviate e finanziate sulla strana malattia che sta facendo scomparire le api, come hanno dichiarato i proprietari di 22 apiarii di dieci Stati americani. Questi allevatori di api si trovano ogni anno in California dove portano i loro alveari durante la fioritura dei mandorli, sia per aiutare l’impollinazione che darà i frutti, sia per ottenere un miele pregiato.
Ora, scambiandosi le informazioni, hanno scoperto che il 37% delle 230.500 colonie che allevano è scomparso; l’anno precedente la perdita era stata del 30% (2). Pochi vedono le api morire. Apparentemente, la malattia, chiamata provvisoriamente Colony Collapse Disorder, induce un comportamento anomalo e distruttivo: le api operaie se ne volano via, abbandonando nell’alveare la regina con le larve nei favi, e non si trovano più.

«Se morissero le mucche la gente scenderebbe in piazza a chiedere finanziamenti per lo studio del male», dice Jerry Hayes, l’entomologo del Dipartimento dell’Agricoltura della Florida: «La gente crede che il cibo gli venga dalle industrie. Ma le api impollinano un terzo delle colture degli USA, che danno raccolti per 15 miliardi di dollari».
Oggi, gli apicoltori hanno portato un terzo di tutte le api americane (le superstiti) per salvare il raccolto di mandorle in California. In Florida, si attendono questi apicoltori con i loro alveari per impollinare migliaia di ettari di aranceti, frutteti vari e chiodi di garofano. E’ incerto se potranno farlo l’anno prossimo. Lo stesso vale per i pipistrelli.
«La presenza dei pipistrelli nel Texas consente ai coltivatori di cotone di salvare da un sesto a un ottavo del raccolto, perché divorano gli insetti nocivi», dice la dottoressa Elizabeth Buckles, specialista in mammiferi della Cornell University: «La morìa in corso - mezzo milione di insettivori scomparsi nel solo Vermont - avrà di sicuro effetti economici. Li constateremo la prossima stagione, come sovrabbondanza di insetti infestanti».

Tutti sospettano, a mezza bocca, che qualche intervento umano da agricoltura industriale, introdotto per aumentare la produzione, abbia sconvolto delicati e sconosciuti equilibri naturali fra il mondo animale e vegetale, vigenti da tempo immemoriale: forse i pesticidi chimici, forse le sementi geneticamente modificate (3), e la scienza non sembra in grado di stabilire né la causa né i rimedi.
E le strane allarmanti pestilenze che stanno riducendo all’estinzione api e pipistrelli coincidono con il rincaro storico dei grani e dei prodotti agricoli in genere (più 20% in media), esso stesso causato dalla speculazione nel «nuovo ordine globale». Il risultato può essere la carestia globale (4). Una punizione che ci saremo meritata.

Note
1) Tina Kelley, «Bats perish, and no one know why», New York Times, 25 marzo 2008.
2) Susan Salisbury, «Bee plague worsening, anxious beekeepers say», Palm Beach Post, 24 marzo 2008.
3) Brit Amos, «Death of bees: GMO crops and the decline of bee colonies in North America», GlobalResearch, 25 marzo, fornisce un’ipotesi convincente sul perchè i campi coltivati con sementi OGM possono influire sulle api: «There are many reasons given to the decline in Bees, but one argument that matters most is the use of Genetically Modified Organism (GMO) and Terminator seeds that are presently being endorsed by governments and forcefully utilized as our primary agricultural needs of survival. I will argue what is publicized and covered by the media is
in actuality, masking the real problems of Terminator seeds and Genetically Modified Organisms (GMO’s). Terminator seeds; genetically produced and distributed by powerful multinational lobbies manipulate government and agricultural policy to encompass their agenda of dominance in the agricultural industry. American conglomerates such as Monsanto, Pioneer Seeds, and others, have created seeds that do not reproduce (whereas these seeds have a life span of the crop chosen). The sterilizing of the plant by the means of sterilizing the flower pollen genetically altered and mutated for production in the agricultural industry. Logic states that if the flower pollen is sterile, bees are potentially going malnourished and dying of illness due to the lack of nutrients and the interruption of the digestive capacity of what they feed on through the summer and over the winter hibernation process».
4) Peter Popham, «Threats to millions as food aid scheme runs out of money», Independent, 25 marzo 2008

giovedì 10 aprile 2008

Da AmbienteFuturoNews su Inceneritori

LA COMMISSIONE AMBIENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA DI STRETTA MISURA LA RICLASSIFICAZIONE DELL’INCENERIMENTO MA IL PROVVEDIMENTO NON SEMBRA DEL TUTTO NEGATIVO.



RICLASSIFICAZIONE SI’… ANZI NI’…: LA PARTITA E’ ANCORA APERTA IN VISTA DEL VOTO PLENARIO DEL PARLAMENTO EUROPEO.



Le pressioni esercitate soprattutto da GAIA e a livello nazionale ( anche dall’Italia il lavoro di “sensibilizzazione” dei parlamentari europei è stato importante) hanno portato ad approvare ieri 8 aprile, un testo non certo soddisfacente ma sicuramente migliore di quanto prospettato dalla relatrice conservatrice Caroline Jackson. Purtroppo passa con soli 5 voti di scarto una sorta di “riclassificazione” dell’incenerimento che,PERO’, SOLO A CERTE CONDIZIONI (dettate da una complessa formula di efficienza) VIENE SOTTRATTO DALLA FASE DELLO SMALTIMENTO E “PROMOSSO” A RECUPERO IN POSIZIONE SUBALTERNA AL RICICLAGGIO CHE CONTINUA A MANTENERE LA PRIORITA’. Ovviamente per la stragrande maggioranza degli inceneritori pur dotati di recupero energetico ( la pressoché totalità, per esempio, di quelli italiani) non cambia niente in quanto avendo rese energetiche basse (in quasi tutti i casi italiani gli inceneritori non hanno una produzione combinata di calore e di energia elettrica con un tasso di recupero energetico ben al di sotto della formula di efficienza) continuano a rimanere confinati nella “residuale fase dello smaltimento” gerarchicamente subordinata al riciclaggio. Anche però nel caso della dimostrata coerenza con la formula di efficienza ( definita da un allegato tecnico) l’incenerimento rimane gerarchicamente inferiore al riciclaggio e alla riduzione dei rifiuti. Naturalmente abbondano altre “zone d’ombra” quali per esempio il via libera al “LIFE CYCLE THINKING” la cui attuazione oltre ad apparire del tutto oscura anche dal punto di vista metodologico si contrappone al metodo del “LIFE CYCLE ANALISIS” ben più conosciuto e ecologicamente efficiente, può portare in alcuni casi a far scavalcare o ad equiparare nella gerarchia di cui sopra lo stesso riciclaggio. Ma che in Commissione la dura battaglia tra le diverse posizioni (vedi il briefing riportato da GAIA su www.ambientefuturo.org ) abbia costretto anche a positivi passi in avanti lo dimostrano i “targets” di riciclaggio obbligatorio per I RIFIUTI SPECIALI E DA DEMOLIZIONE FISSATI AL 70% AL 2020. Di fatto significa far imboccare ad un settore spesso ragione prima per la costruzione di impianti di incenerimento il percorso “verso rifiuti zero” . Proprio per questo non è detto che nel Parlamento, in sede di voto, non si debbano attendere “imboscate” da parte della lobby degli industriali chiamati finalmente ad applicare la “responsabilità estesa del produttore”. Buona anche la riconferma dell’obiettivo di STABILIZZARE OBBLIGATORIAMENTE ALLA PRODUZIONE DEL 2009 LA PRODUZIONE TOTALE DEI RIFIUTI per i quali, addirittura con maggior forza del passato si chiede un forte impegno di riduzione. A questo punto, il voto in parlamento dirà l’ultima parola prima di poter capire se “IL BICCHIERE E’ MEZZO VUOTO O MEZZO PIENO” o se “ IL DIAVOLO STA NEL DETTAGLIO”. Intanto sottoponiamo dal sito www.ambientefuturo.org due commenti “ a caldo” con sfumature diverse. Il primo, di JOAN MARC SIMON, di GAIA EUROPE e di HEALTH WITHOUT HARM ; il secondo dei parlamentari europei ROBERTO MUSACCHIO E MONICA FRASSONI. Intanto, però, la pressione deve continuare.



MEETING INTERNAZIONALE “RIFIUTI ZERO” DI CAPANNORI DEL 26-27 APRILE:

CRESCONO ADESIONI ED INTERESSE.



Mentre da www.ambientefuturo.org è scaricabile la BROSSURE con il programma delle due giornate oltre alla partecipazione internazionale ( la partecipazione degli attivisti europei di GAIA sarà utile anche per fare il punto sulle vicende di cui sopra) si conferma grande interesse per l’iniziativa anche a livello nazionale. Già si sono prenotate persone e delegazioni da Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Torino, Civitavecchia, Trapani, Brescia, Carbonia ed Acerra oltre che da tutta la Toscana e dalla provincia di Lucca. A tal proposito ribadiamo che chi volesse trascorrere un bel week end sulle belle colline capannoresi, nella splendida cornice di Villa Bruguier può scegliere tra diverse possibilità offerte dalle numerose strutture ricettive, alcune delle quali, che noi abbiamo evidenziato su www.ambientefuturo.org sono davvero a basso costo. Stiamo cercando anche di attivare una piccola rete di persone disposta ad ospitare i convegnisti. Naturalmente si prega di essere rapidi nelle richieste di prenotazioni. Per quanto ci riguarda SIAMO A COMPLETA DISPOSIZIONE PER DARE UTILI CONSIGLI. Forse, una volta tanto, questa iniziativa, riunisce in modo soddisfacente L’UTILE E IL DILETTEVOLE.





L’INCENERITORE DI PIETRASANTA( LU), IN POCO PIU’ DI 4 ANNI, TORNA A “SFORARE” I LIMITI PER LE DIOSSINE.



Già nel settembre del 2003 quell’impianto, imposto con la forza dalla Regione Toscana ( nel’ 99 ci furono cariche della polizia con 100 persone denunciate) sversò diossina su entrambe le linee superando di 12 e 14 volte i limiti di legge. In quella occasione la Provincia di Lucca affermò che se fosse avvenuta nuovamente una tale evenienza avrebbe fatto chiudere l’impianto. Ebbene il 4 aprile è stato reso noto che nel periodo 22 gennaio – 4 febbraio l’ ARPAT ha constatato livelli di emissione di due volte e mezzo oltre i limiti di legge. Quell’impianto RAPPRESENTA UN PERICOLO PER LA SALUTE PUBBLICA E DEVE ESSERE CHIUSO. Già venerdi’ 11 aprile, alle ore 21, presso il ristorante “La Capanna del Pollino” si svolgerà un incontro per organizzare nuove iniziative di mobilitazione.





Intanto a tutti

ARRIVEDERCI A CAPANNORI



Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi

mercoledì 9 aprile 2008

BAMBINO CON CANCRO : INCENERITORI in TRIBUNALE

Dopo gli esposti, il Tribunale di Forlì nomina i periti

mercoledì 9 aprile 2008 di Redazione Ambiente


Un bambino di 11 anni, vive accanto ad un inceneritore, ha un tumore maligno. Tra colpi di perizie, dopo un esposto di associazioni di ambientalisti ed un comitato di genitori, del fattaccio si occupa ora la magistratura.

Anzi gli inceneritori sono due, a poca distanza l’uno dall’altra. Gli impianti di Forlì sono da tempo nel mirino degli ambientalisti. Non a caso è proprio da quella città che è partita la crociata dei medici per l’ambiente.

Certo la decina dei cittadini che abitano vicino agli ampianti non speravano che la vicenda assumesse quel clamore sui giornali. Ma le associazioni che lottano contro il raddoppio delle linee di produzione ( WWf Forlì e Clan-Destino) hanno colto la palla al balzo ed ecco ora indagati i responsabili degli impianti di Hera, Claudio Draghi ed Enzo Mengozzi. La vicenda è ora al confronto con i periti per l’incidente probatorio. I cittadini sono difesi da due medici oncologici.

L’azienda è tranquilla, dicono alla Hera. I parametri sono rispettati. Sorge sempre il sospetto che sia la legge sbagliata che ha fissato questi parametri.

Perche se si riuscirà a dimostrare il nesso causale di questi impianti, dovremo ridiscutere tutto. Per fortuna il bambino sta meglio. Ma il principio di precauzione, che per gli industriali italiani, appare una bestemmia. dovrebbe essere applicato proprio a partire dall’infanzia, la più esposta ai danni ambientali.

Questi strumenti usati per distruggere scorie e rifiuti sono costati all’Italia la condanna dell’Europa, per averli messi in piedi senza valutazione di impatto ambientale. Nella faciloneria tutta italiota, prima si costruisce e poi si vede.

Domenica e lunedi si vota. Ma quei partiti che hanno messo nel programma di governo l’incenerimento come strategia, anziché polemizzare sulle schede elettorali se siano sbagliate o meno, dovrebbero riflettere, se non abbiano invece sbagliato, immaginando un futuro pieno di camini.

E se pensano ai loro nipoti.

lunedì 7 aprile 2008

venerdì 4 aprile 2008

Meeting internazionale Zero Rifiuti a Capannori

AMBIENTEFUTURO NEWS, APRILE 08: VERSO IL MEETING INTERNAZIONALE DEL 26-27 APRILE DI CAPANNORI PER UNA PRIMAVERA ZERO-RIFIUTI



DELEGAZIONI DA MEZZA EUROPA E NON SOLO PER LANCIARE LA PROPOSTA RIFIUTI ZERO PARTENDO DA CAPANNORI (PROVINCIA DI LUCCA).





Fervono i preparativi per un EVENTO che sicuramente lascerà il segno in Italia.

Il programma del meeting è ormai in via di chiusura e prevede oltre allo “Zero Waste dream team” formato da PAUL CONNETT, RICK ANTHONY, ERIC LOMBARDI E JEFF MORRIS, una fitta partecipazione di attivisti provenienti dal Regno Unito, dalla Francia, dalla Polonia, dalla Bulgaria, dalla Croazia (sarà presente anche la televisione croata), dal Belgio e probabilmente dalla Spagna. Naturalmente non mancheranno gli italiani (compreso il “vulcanico” BEPPE GRILLO CHE INTERVERRA’in teleconferenza al meeting il 27 mattina, appena”reduce” dalla celebrazione del V-DAY in programma il 25 aprile) a partire da quelli maggiormente “implicati” nelle “migliori pratiche”.ECCO PERCHE’ L’IDEA DI TRASCORRERE UNO WEEK-END A CAPANNORI nella splendida cornice di Villa Bruguier sede del meeting è invitante e sicuramente sarà accolta da numerose delegazioni provenienti da tutta Italia. RICORDIAMO CHE PER QUANTO RIGUARDA L’ACCOGLIENZA ( ma anche per conoscere il programma completo) si può consultare il sito web www.ambientefuturo.org DOVE E’ DISPONIBILE L’ELENCO DELLE STRUTTURE RICETTIVE (con relativi numeri telefonici) del Comune di Capannori.



TUTTE LE TAPPE DEL TOUR DI PAUL CONNETT E DEGLI ALTRI “AMERICANI”



Paul Connett sarà a FABRIANO il 18, poi il 19 a PERUGIA ed il 20 a CASSINO. Il 21 sarà a FOGGIA, poi a TARANTO e a SAN SEVERO. Dopo il meeting internazionale di Capannori del 26-27 sarà il 28 ad ANCONA e poi insieme ad Eric Lombardi, Jeff Morris e Rick Anthony sarà a BRESCIA il 29, il 30 a MILANO (medesima “formazione”) e il 2 maggio a REGGIO EMILIA. Insomma la campagna a favore della strategia “rifiuti zero”, questa volta, segna un ulteriore salto di qualità. Per questo chiamiamo tutte le realtà locali, comprese le amministrazioni più sensibili a seguire l’esempio di CAPANNORI, DI ACERRA, DI CARBONIA E DI AVIANO chiedendo di approvare o facendo approvare impegni ufficiali a favore della adozione della strategia rifiuti zero al 2020



INIZIATA AL PARLAMENTO EUROPEO LA DISCUSSIONE CHE PORTERA’ ENTRO GIUGNO ALLA APPROVAZIONE DELLA NUOVA NORMATIVA RIFIUTI.



Il 2 aprile si è svolta una prima discussione nella Commissione competente che porterà al voto dell’8 aprile ( dopo il voto in Commissione il provvedimento passerà all’assemblea plenaria del Parlamento europeo). Naturalmente pur riguardando molti aspetti il provvedimento è ormai noto perché esso contiene la “famosa” questione della “riclassificazione dell’incenerimento” che a partire dalla relatrice CAROLINE JACKSON del partito Conservatore Inglese si vorrebbe far passare a beneficio della potente lobby inceneritorista presente in forza a Bruxelles. Per un ragguaglio del succo delle posizioni che si sono confrontate nel corso della riunione del 2 aprile su www.ambientefuturo.org si può consultare un “briefing”(in inglese) inviatoci da JOAN MARC SIMON referente europeo di GAIA, l’organizzazione che più di altre, si sta battendo perché tale riclassificazione (che “scardinerebbe” la “gerarchia di gestione dei rifiuti”europea che fin qui ha giustamente “confinato” l’incenerimento nella FASE RESIDUALE DI SMALTIMENTO) venga respinta dal voto del Parlamento europeo. Per chi non lo avesse ancora fatto può inviare, in particolare ai parlamentari italiani presenti a Bruxelles, una serie di lettere e di prese di posizione scaricabili anch’esse da www.ambientefuturo.org



QUELLA DELLA MOZZARELLA CAMPANA ALLA DIOSSINA NON E’ UNA “BUFALA”



Che il rischio diossina fosse presente nel contesto campano e che in particolare si mettesse a rischio l’immagine stessa dei “prodotti tipici” come la mozzarella di bufala E’ UN’EVIDENZA conosciuta da almeno 6 anni da quando cioè si è dovuto constatare l’esistenza di “ZONE ROSSE” dove le autorità sanitarie hanno rintracciato livelli abnormi di diossina presenti nel latte di pecora ed anche in quello di bufala. Forse la novità dell’attuale CRISI sta nell’essere intervenuta nel bel mezzo della fase più acuta dell’emergenza campana che ha fatto il giro del mondo e nel colpire in modo che richia di essere generalizzato UNA “VOCE ECONOMICA” tra le più importanti per una regione che punta molto sul “pacchetto alimentare di qualità”. Certo non mancano le strumentalizzazioni interessate di paesi come il GIAPPONE, LA FRANCIA O LA CINA che per versi differenti “giocano sporco”forse per far dimenticare il loro contributo “stratosferico” alla produzione di diossine (il GIAPPONE E’ IL PAESE , almeno stando a quanto viene riportato dagli inventari internazionali ufficiali, CHE A LIVELLO MONDIALE E’ RESPONSABILE DELLA MAGGIORE IMMISSIONE NELL’AMBIENTE DI SUDDETTI MICROINQUINANTI ORGANICI), cosi’ come la FRANCIA con i suoi 300 e più inceneritori del recente passato ora ridotti a 130, ha dovuto fronteggiare la crisi delle carni e del latte bovino interessati dall’alta concentrazione di diossine).

MA RIDURRE TUTTO AD UN “COMPLOTTO INTERNAZIONALE” E’ SCIOCCO quando ormai tutti sanno che i terreni campani sono stati oggetto da forse più di 30 anni di SCARICHI SELVAGGI DI RIFIUTI PERICOLOSI che inevitabilmente hanno “contaminato” parte della CATENA ALIMENTARE. NON A CASO LA PRIMA EMERGENZA CAMPANA E’ QUELLA SANITARIA CHE RIMANDA AD INTERVENTI DI IMMEDIATA ED ESTESA BONIFICA.

Altro che “FAGOCITARE” mozzarelle come hanno fatto a gara Berlusconi e il ministro De Castro o “balbettare” di” mangimi che provengono da altri paesi” (aspetto che sporadicamente potrebbe anche essere avvenuto) per minimizzare i danni. IL PROBLEMA VERO E’ CHE SE NON SI FANNO I CONTI CON I FANTASMI DEL PASSATO E CON LE COLPEVOLI INCAPACITA’ DEL PRESENTE IL “PACCHETTO ALIMENTARE CAMPANO” ANDRA’ IN FUMO e con esso il BENE ECONOMICO PIU’ DURATURO PER UNA GRANDE PARTE DELL’AREA MERIDIONALE.

OCCORRE QUINDI TRASPARENZA SUI DATI ED INTENSIFICARE I CONTROLLI, NON SOLO SULLE MATRICI ALIMENTARI, MA ANCHE SU QUELLE UMANE. IL GIAPPONE E LA FRANCIA , CON TUTTI I LORO LIMITI HANNO UNA NOTEVOLE MESSE DI DATI RELATIVI ALLA PRESENZA DI DIOSSINE NEL LATTE E NELLE CARNI VACCINE MA ANCHE NEL LATTE MATERNO. IN ITALIA NON CONSTATIAMO NIENTE DI TUTTO CIO’ E NONOSTANTE QUESTO SI CONTINUANO A PROPORRE DECINE DI INCENERITORI E DI IMPIANTI INQUINANTI.

Volenti o nolenti tutti sanno che , per esempio, sui terreni della fertile ACERRA sono state “spalmate”in anni passati le ceneri degli inceneritori del nord “spacciate” da fertilizzanti. METTERE LA TESTA SOTTO LA SABBIA EVITANDO DI FARE I CONTI CON QUESTO DISASTRO, COME FA LA GRAN PARTE DELLA CLASSE POLITICA CAMPANA E NAZIONALE E’ CRIMINALE NELLO STESSO MODO IN CUI LA CAMORRA HA FATTO AFFERIRE I RIFIUTI TOSSICI NON SOLO DALL’ITALIA per seppellirli nel numero infinito delle discariche abusive campane. PROPRIO PER TUTELARE I PRODOTTI DI QUALITA’ E NECESSARIA UN’IMPIETOSA RICOGNIZIONE DELLO STATO DI SALUTE DEI NOSTRI TERRITORI E DELLE POPOLAZIONI. E QUESTO VALE IN PRIMIS PER LA CAMPANIA MA ANCHE PER TUTTO IL RESTO D’ITALIA, DA TARANTO A BRESCIA.

TUTTO IL RESTO ( comprese le grottesche abbuffate di mozzarella da parte dei principali politici italiani) costituisce nient’altro che una nuova puntata della messa in onda del “DECLINO ITALIANO”.







Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi, Pier Felice Ferri

giovedì 3 aprile 2008

La pecora che produrrà Lana colorata

fonte il centro UNIVERSITA’ E RICERCA GENETICA

Accordo scienze bio-mediche e Arssa filati dall’incrocio tra arieti e merinos
PESCARA. Arrivano dall’Australia gli arieti per produrre lana colorata che renderanno meno monotono il bianco candore dei greggi abruzzesi. «Vesti l’ambiente», è questo il nome del progetto che la Facoltà di scienze biomediche dell’Università di Teramo porta avanti con una convenzione fatta con l’Arssa (Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo) che permetterà ad alcune aziende abruzzesi di collaborare all’inserimento di arieti dal vello colorato sul nostro territorio. Utili per l’industria tessile. Una notizia che ha il sapore del “Pesce d’Aprile” ma, invece, è una storia scientifica vera e intrigante.
«La produzione della lana», afferma la professoressa Barbara Barboni, coordinatrice del progetto, insieme ai professori Lambertini e Renieri, «ha avuto un momento di crisi molto forte dovuto alle caratteristiche di scarsa finezza del vello degli ovini abruzzesi, dei quali si è così giunti a sfruttare soprattutto la produzione di carne e di latte». Da qui l’interesse per l’introduzione e la diffusione delle linee genetiche di ovini a vello colorato mediante l’inserimento di arieti colorati in aziende che allevano ovini di razza merinizzata italiana da carne.
Il progetto prevede il recupero della lana in due modi: da un lato la riduzione della finezza del vello attraverso la selezione genetica degli animali «così da poter ottenere una fibra tale da consentire filati di pregio», spiegano i ricercatori di Scienze bio-mediche, «e dall’altro l’introduzione di nuove linee colorate che non hanno bisogno di essere trattate con nessuna sostanza e che apportano benefici anche dal punto di vista ecologico».
La lana infatti acquisisce un valore aggiunto quando non viene sottoposta a colorazione artificiale ed è questo il caso di alcune razze di ovini provenienti da Nuova Zelanda e Australia, il cui vello ha colori naturali che vanno dal nero al marrone. «Con l’inserimento e la selezione sul nostro territorio di questi capi», prevede il progetto studiato ccon l’Arssa, «si potrà ottenere un’ottima lana con caratteristiche totalmente naturali e con una colorazione che attraversa le sfumature dal “testa di moro” al grigio, dal tabacco al beige».
Queste nuove proprietà saranno garantite dagli arieti australiani ccon le pecore marchigiane si otterranno così animali di seconda e terza generazione con una finezza del vello idonea ad ottenere filati e quindi manufatti di qualità elevata.
Gli allevatori, viene richiesto nella convenzione, dovranno però avere un occhio di riguardo per questi animali, mettendo loro a disposizione uno spazio opportunamente coperto per evitare l’esposizione diretta del vello alla luce solare. Il sole, infatti, modifica il colore della lana, «pertanto», si legge neel progetto, «si consiglia di condurre gli ovini al pascolo nelle ore meno assolate della giornata soprattutto nel periodo estivo mentre è preferibile lasciarli all’aperto quando piove».
Inoltre questi animali hanno bisogno di una minima lettiera per mantenere il più possibile la lana pulita. Tutte attenzioni che fanno pensare a come non appartenga a questi ovili il vecchio adagio che vede «la pecola nera» la meno fortunata.

martedì 1 aprile 2008

Zanotelli , Veltroni & Acqua S.P.A.

Napoli, 22 marzo 2008

Caro Walter,
pace e bene!
Oggi, giornata Mondiale dell'acqua, mi sono sentito ancora più spinto a
scriverti questa lettera aperta. Ho esitato molto a farlo proprio
perchè siamo in piena campagna elettorale., ma alla fine ho deciso di
scriverla mosso dall'enorme grido degli impoveriti che mi ruggisce
dentro.
Tu sei venuto a trovarmi a Korogocho, una spaventosa
baraccopoli di Nairobi - Kenia, e hai toccato con mano come "vivono" i
baraccati d'Africa. Davanti a quell'inferno umano, tu hai pianto. Mi
avevi promesso, in quella densa conversazione nella mia baracca, che
avresti portato quell'immenso grido di sofferenza umana nell'area
politica. Ora che sei il segretario del PD sembra che ti sia
dimenticato di quel "grido dei poveri". Non ne sento proprio parlare.
Non chiedo carità (non serve!), chiedo giustizia, quella distributiva
che è il campo specifico della politica. E non parlo solo della fame
del mondo (fa già parte degli 8 obiettivi del Millennio, su cui si è
fatto quasi nulla!), ma soprattutto della sete del mondo. (Infatti non
è più il petrolio il bene supremo, ma l'acqua che, con i cambiamenti
climatici, andrà scarseggiando). Se per questo è vero, perchè nel tuo
progframma elettorale appoggi la privatizzazione dell'acqua?
Lo sai che
questo significa la morte di milioni di persone per sete? Con questa
logica di privatizzazione, se oggi abbiamo cinquanta milioni di morti
per fame, domani avremo cento milioni di morti di sete. Sono scelte
politiche che si pagano con milioni di morti.
Caro Walter, perchè
quelle tue lacrime su Korogocho non le puoi trasformare in gocce
d'acqua per i poveri? L'acqua è sacra, l'acqua è vita.
Caro Walter,
perchè non puoi proclamare che l'acqua non è una merce, ma un diritto
fondamentale umano, che deve essere gestita dalle comunità locali con
totale capitale pubblico, al minimo costo possibile per l'utente, senza
essere SPA?
Solo così potrai asciugare le tue lacrime e quelle degli
impoveriti del pianeta, ma anche dei poveri del Nord come le classi
deboli di questa mia Napoli.
Chi dei nostri poveri potrà mai bere
l'acqua del rubinetto, con bollette aumentate del 300%, come è avvenuto
ad Aprilia (Latina)?
Caro Walter, sull'acqua ci giochiamo tutto, ci
giochiamo la nostra stessa democrazia, ci giochiamo il futuro del
pianet.
Caro Walter, non dimenticarti di quelle lacrime di Korogocho!

Alex Zanotelli

Rete Radié Resch di Quarrata
e-mail a.
vermigli@rrrquarrata.it
sito web http://www.rrrquarrata.it