Rossano Ercolini della Retre Nazionale rifiuti Zero ci spiega il perchè e come fare:
lunedì 23 giugno 2008
mercoledì 18 giugno 2008
Discussione con i Comitati Ambientali della Toscana
giovedì sera in Piazza Matteotti a Montale si terrà un incontro promosso dai Comitati contro l'Inceneritore di Montale per discutere sui nuovi sviluppi della situazione della struttura e per informare la cittadinanza sulle nuove iniziative che verranno prese prossimamente dai comitati. In particolar modo possiamo anticipare che ci saranno importanti rivelazioni sugli ultimi risultati emersi dai rilevamenti degli agenti inquinanti che ricadono sul territorio e sulla popolazione. Rivelazioni piuttosto serie.
Interverranno alla manifestazione: la dott.ssa Patrizia Gentilini, Rossano Ercolini e Gianfranco Ciulli in rappresentanza dei comitati.
Intervenite numerosi. La salute dev'essere la priorità
Alberto Niccolai
Interverranno alla manifestazione: la dott.ssa Patrizia Gentilini, Rossano Ercolini e Gianfranco Ciulli in rappresentanza dei comitati.
Intervenite numerosi. La salute dev'essere la priorità
Alberto Niccolai
domenica 1 giugno 2008
Bocciato il decreto-Rifiuti
Esclusivo: l'Ue boccia il decreto-rifiuti - 30/05/2008
Ad esprimersi contro il testo approvato il 21 maggio scorso, la direzione generale Ambiente della Commissione europea
La Direzione Generale Ambiente della Commissione europea ha bocciato, nella serata di venerdì, il decreto rifiuti approvato dal Consiglio dei ministri a Napoli il 21 maggio scorso. Secondo i funzionari della Direzione generale Ambiente, il provvedimento risulta in contrasto con la normativa comunitaria in materia di trattamento e smaltimento dei rifiuti.
Come tutte le leggi nazionali in materia di ambiente, anche il decreto rifiuti del governo italiano è stato infatti sottoposto al vaglio della Direzione generale Ambiente della Commissione, con l'obiettivo di verificare eventuali contrasti con la normativa comunitaria. Contrasti che, secondo fonti vicine ai tecnici di Bruxelles, sono valsi una bocciatura.
Le obiezioni dell'Ue riguardano soprattutto gli articoli che contengono deroghe: alla Commissione non sono andati giù, in particolare, l'articolo 9 (relativo alle deroghe sulla valutazione di impatto ambientale per i siti che saranno adibiti a discariche) e l'articolo 18 (che prevede un lungo elenco di deroghe alla normativa vigente in materia ambientale, igienico-sanitaria, di prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali).
I tecnici avrebbero sollevato le loro obiezioni direttamente ai rappresentanti del governo italiano a Bruxelles, indicando i punti critici del decreto. Va detto che il parere della Commissione europea non è vincolante per il governo di un Paese membro. Naturalmente, però, qualora Berlusconi e suoi ministri decidessero di andare avanti e di non ascolare i rilievi dell'Ue, si aprirebbe una procedura d'infrazione contro l'Italia. E sarebbe la seconda volta: il nostro Paese è già in procedura d'infrazione, e sempre per lo scandalo dei rifiuti. Andrea Barolini
Ad esprimersi contro il testo approvato il 21 maggio scorso, la direzione generale Ambiente della Commissione europea
La Direzione Generale Ambiente della Commissione europea ha bocciato, nella serata di venerdì, il decreto rifiuti approvato dal Consiglio dei ministri a Napoli il 21 maggio scorso. Secondo i funzionari della Direzione generale Ambiente, il provvedimento risulta in contrasto con la normativa comunitaria in materia di trattamento e smaltimento dei rifiuti.
Come tutte le leggi nazionali in materia di ambiente, anche il decreto rifiuti del governo italiano è stato infatti sottoposto al vaglio della Direzione generale Ambiente della Commissione, con l'obiettivo di verificare eventuali contrasti con la normativa comunitaria. Contrasti che, secondo fonti vicine ai tecnici di Bruxelles, sono valsi una bocciatura.
Le obiezioni dell'Ue riguardano soprattutto gli articoli che contengono deroghe: alla Commissione non sono andati giù, in particolare, l'articolo 9 (relativo alle deroghe sulla valutazione di impatto ambientale per i siti che saranno adibiti a discariche) e l'articolo 18 (che prevede un lungo elenco di deroghe alla normativa vigente in materia ambientale, igienico-sanitaria, di prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali).
I tecnici avrebbero sollevato le loro obiezioni direttamente ai rappresentanti del governo italiano a Bruxelles, indicando i punti critici del decreto. Va detto che il parere della Commissione europea non è vincolante per il governo di un Paese membro. Naturalmente, però, qualora Berlusconi e suoi ministri decidessero di andare avanti e di non ascolare i rilievi dell'Ue, si aprirebbe una procedura d'infrazione contro l'Italia. E sarebbe la seconda volta: il nostro Paese è già in procedura d'infrazione, e sempre per lo scandalo dei rifiuti. Andrea Barolini
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