Quando sabato 22 maggio, in occasione della presentazione dei dati
ambientali e sanitari in area di ricaduta dell'inceneritore di Montale, il
Dott. Gabbrielli della ASL di Pistoia ha mostrato la diapositiva
(assolutamente illeggibile) sui monitoraggi animali (che lui chiama matrici
biologiche per confondere le acque e far intenedere che è roba da
laboratorio) non ha detto che alcuni campionamenti che sono stati rifatti,
hanno dato esito ancora peggiore delle analisi del 2008.
In particolare, il campione di pollo proveniente da Montemurlo (il campione
del punto 4 p) è salito da 5,88 (nel 2008) a 11,26 pg-TE/kg, quindi assai
oltre il limite di 4 ng/Kg e questo nonostante questa volta sia stato
campionato (presumibilmente) un pollo assi più giovane del precedente e che
quindi ha avuto meno tempo per accumulare la diossina nei grassi .
In sala era seduto anche il Sindaco di Montemurlo, al quale sarebbe
interessante chiedere se è stato informato o meno di questo ennesimo
campionamento disastroso.
Questi dati si trovano sul sito della Provincia di Pistoia
http://www.provincia.pistoia.it/AMBIENTE/InformazioneAmbientale/TermovalorizzatoreMontale/IncontroAgliana29052010/ASL_3_PIANO_DI_CAMPIONAMENTO.pdf
Peccato che anche in occasione della kermesse sulla trasparenza il dott.Gabrielli abbia taciuto questo particolare abbastanza inquietante.Oltre a questa "dimenticanza" il Dott. Gabbrielli ha non riporta fra lematrici non conformi il pollo dell'allevamento14 (Pistoia), che ha valori di diossine/PCB-dl pari a 4,17 (quindi oltre illimite di 4).Evidentemente 4,17 è meno di 4!
//www.provincia.pistoia.it/AMBIENTE/InformazioneAmbientale/TermovalorizzatoreMontale/IncontroAgliana29052010/ASL_3_INDAGINE_SU_CONTAMINAZIONE_MATRICI_BIOLOGICHE.pdf
Suggerisco agli amici di Montemurlo di recarsi personalmente dal Sindaco, difarlo accomodare ad un PC e fargli vedere questi dati che sono statitaciuti la mattina del 29 maggio.Lui, il Sindaco, dovrà dire cosa intende fare: vuole emettere l'ordinanza didivieto di consumo e commercializzazione dei cibi contaminati, oppure no!Vi suggersico di chiamare anche la stampa, così anche i giornalistipotranno imparare ad attingere le informazioni direttamente dalle fonti.
Adriana Pagliai
mercoledì 9 giugno 2010
lunedì 31 maggio 2010
Livestream Grilli Pistoiesi
Watch live streaming video from grillipistoia at livestream.com
[13.40.50] Alex72:
Watch live streaming video from grillipistoia at livestream.com
lunedì 24 maggio 2010
lunedì 18 gennaio 2010
da Modena su inceneritore
14-01-2010
Un milione per la casa inquinata dall’inceneritore
La comprerà il Comune. Il proprietario è malato da tempo
Un mil ione centomi la euro.
E’ questa la cifra per la quale i l Comune ha acquistato una casa
in via Cavazza, a pochi metri dall ’inceneritore, il cui rogito
dovrebbe avvenire proprio in questi giorni .
La ragione ufficiale del la spesa è che in quel terreno dovrà
sorgere il nuovo deposito degli atti storici del Comune.
Ma pare invece si tratti dell ’epilogo silenzioso di una
controversia iniziata più di dieci anni fa tra la famigl ia
proprietaria del la casa e l’amministrazione.
Una vicenda fatta di visite in Comune, appel li al sindaco e
tonnellate di lettere «Una volta questa era la zona più bel la di
Modena - racconta con nostalgia l ’interessato - poi è arrivato
l’inceneritore».
E ha portato con sè polveri, inquinamento e rumore.
«Quando hanno costruito la seconda linea del
termovalorizzatore è stato fatto uno studio, secondo il quale a
un chilometro di raggio dall ’inceneritore non potevano vivere
animal i, piante e neanche uomini.
E nel raggio di due chi lometri si registrava i l 50% in più di
inquinamento.
Ma lei vede dove viviamo? Ci dicevano avete ragione, ma non ci
sono i soldi...» aggiunge.
Esasperata, la famiglia ha dato tutto in mano ad un avvocato.
E, a giudicare dal l’accordo raggiunto, sembra che le loro ragioni siano state finalmente ascoltate.
A smuovere gl i amministratori, a quanto pare, sarebbe stata una cartel la cl inica che ha fatto capol ino in mezzo al le
carte legali .
Si tratta di quella del padre di famiglia, lavoratore agricolo, che da vent’anni respira, lavora e mangia polveri sotti li .
Anche attraverso la frutta e la verdura che coltiva.
Da anni l’uomo lamenta diversi sintomi , male ai muscoli , artrite, polmonite.
Ma del fatto che l ’aria che si respirava non facesse così bene, l’uomo si era accorto già molto tempo prima.
Da quando gli animal i, avevano iniziato a traslocare e a smettere di riprodursi: «Di allevare conigli ho smesso, perché
non conveniva più.
Le coniglie avevano smesso di figl iare.
Le rondini se ne sono andate via tutte, meno una coppia, che continua a tornare ogni anno.
Ma i loro piccoli non sopravvivono: fanno il nido e i piccoli invece di volare via cadono morti dal nido.
Avevamo una scrofa che ha abortito.
Sono sparite le lucciole, le falene e i passerotti...», racconta.
Gli animali se ne sono andati.
L’uomo, animale intell igente, secondo i l Comune può restare senza problemi .
Caterina Giusberti
Modena Qui - In 12 pagine molte idee http://www.modenaqui.it/
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Un milione per la casa inquinata dall’inceneritore
La comprerà il Comune. Il proprietario è malato da tempo
Un mil ione centomi la euro.
E’ questa la cifra per la quale i l Comune ha acquistato una casa
in via Cavazza, a pochi metri dall ’inceneritore, il cui rogito
dovrebbe avvenire proprio in questi giorni .
La ragione ufficiale del la spesa è che in quel terreno dovrà
sorgere il nuovo deposito degli atti storici del Comune.
Ma pare invece si tratti dell ’epilogo silenzioso di una
controversia iniziata più di dieci anni fa tra la famigl ia
proprietaria del la casa e l’amministrazione.
Una vicenda fatta di visite in Comune, appel li al sindaco e
tonnellate di lettere «Una volta questa era la zona più bel la di
Modena - racconta con nostalgia l ’interessato - poi è arrivato
l’inceneritore».
E ha portato con sè polveri, inquinamento e rumore.
«Quando hanno costruito la seconda linea del
termovalorizzatore è stato fatto uno studio, secondo il quale a
un chilometro di raggio dall ’inceneritore non potevano vivere
animal i, piante e neanche uomini.
E nel raggio di due chi lometri si registrava i l 50% in più di
inquinamento.
Ma lei vede dove viviamo? Ci dicevano avete ragione, ma non ci
sono i soldi...» aggiunge.
Esasperata, la famiglia ha dato tutto in mano ad un avvocato.
E, a giudicare dal l’accordo raggiunto, sembra che le loro ragioni siano state finalmente ascoltate.
A smuovere gl i amministratori, a quanto pare, sarebbe stata una cartel la cl inica che ha fatto capol ino in mezzo al le
carte legali .
Si tratta di quella del padre di famiglia, lavoratore agricolo, che da vent’anni respira, lavora e mangia polveri sotti li .
Anche attraverso la frutta e la verdura che coltiva.
Da anni l’uomo lamenta diversi sintomi , male ai muscoli , artrite, polmonite.
Ma del fatto che l ’aria che si respirava non facesse così bene, l’uomo si era accorto già molto tempo prima.
Da quando gli animal i, avevano iniziato a traslocare e a smettere di riprodursi: «Di allevare conigli ho smesso, perché
non conveniva più.
Le coniglie avevano smesso di figl iare.
Le rondini se ne sono andate via tutte, meno una coppia, che continua a tornare ogni anno.
Ma i loro piccoli non sopravvivono: fanno il nido e i piccoli invece di volare via cadono morti dal nido.
Avevamo una scrofa che ha abortito.
Sono sparite le lucciole, le falene e i passerotti...», racconta.
Gli animali se ne sono andati.
L’uomo, animale intell igente, secondo i l Comune può restare senza problemi .
Caterina Giusberti
Modena Qui - In 12 pagine molte idee http://www.modenaqui.it/
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