lunedì 31 marzo 2008

Come risparmiare sulla bolletta dell'acqua

In attesa che ci restituiscano l'Acqua, risparmiamo...

venerdì 28 marzo 2008

Ho perso l'uso delle gambe a causa dell'inquinamento

"Mi chiamo Anna Carrieri, ho 52 anni, abito da quando sono nata al
quartiere Tamburi. Il 16 maggio 2004 nel giro di 5 minuti perdo l'uso
delle gambe. Rimango 8 mesi ricoverata nei centri di riabilitazione e
trovo decine di casi come il mio, anche a Taranto, e tutti abitavano in
centri industriali e chimici. In questi anni ho speso soldi a non
finire.
Proprio l'altro giorno, dopo ulteriori esami a pagamento, ho avuto la
conferma che la mia paralisi è stata provocata dall'inquinamento.
Infatti
il mio organismo è pieno di minerali, minerali che tra i vari danni
provocano quello che colpisce il sistema nervoso centrale e soprattutto
attacca la MIELINA con conseguente paralisi".

Questa lettera è stata pubblicata sul sito del Ministero dell'Ambiente,
nella sezione dedicata alle "osservazioni" per l'AIA (Autorizzazione
Integrata Ambientale) per l'Ilva di Taranto. Per saperne di più vai su
http://www.peacelink.it/editoriale/a/25543.html

sabato 22 marzo 2008

Buddismo,vita e ambiente

La visione buddista della relazione tra la vita e il suo ambiente è molto semplice e insieme profonda nelle sue implicazioni. Spiega che la vita sorge naturalmente dovunque ci siano le cause e le condizioni ottimali perché ciò avvenga, e il luogo in cui essa si manifesta è l’ambiente. Per gli esseri umani l’ambiente include la famiglia, la comunità e il luogo di lavoro, come anche il paesaggio nel quale viviamo e tutta la vita che lo popola. La vita non può esistere lontana dal suo ambiente, e la vita in cambio influenza profondamente il proprio ambiente.
All’alba della vita sulla terra, gli oceani brulicavano di organismi unicellulari. Alcuni di essi iniziarono ad assorbire anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera e in cambio a rilasciare ossigeno. Gradualmente questi semplici organismi si sono evoluti in vita vegetale, producendo quantità sempre maggiori di ossigeno. Un’atmosfera che un tempo conteneva poco ossigeno lentamente si è trasformata in una ricca di ossigeno, mentre si sono evolute nuove forme di vita respiranti ossigeno. Parte di quell’ossigeno è stata trasformata in ozono, creando uno strato nell’atmosfera che ha bloccato buona parte della nociva radiazione del sole, rinfrescando la terra e gli oceani e proteggendo la vita. La vita ha così trasformato l’ambiente, rendendolo più favorevole ad altre forme di vita.

Gli esseri umani vivono in un ambiente ricco di forme di vita vegetale e animale, senza le quali non potrebbero sopravvivere. Il corpo umano, inoltre, è composto degli stessi elementi che si trovano nell’ambiente – la componente liquida dei nostri corpi, ad esempio, è simile nella sua composizione all’acqua di mare.
La visione buddista riconosce un filo comune che lega le entità viventi con il loro ambiente. Questo filo è la Legge mistica, la Legge che regola l’universo.

L’“unicità” a cui abbiamo fatto riferimento deriva da un termine che letteralmente significa “due ma non due”. Concretamente le persone e il loro ambiente sono entità distinte e separate, ma viste dalla prospettiva della realtà fondamentale, o di ciò che il Sutra del Loto definisce il vero aspetto di tutti i fenomeni, esse sono la stessa e unica cosa.
Nichiren Daishonin scrisse: “Se la mente degli uomini è impura, anche la loro terra è impura, ma se la loro mente è pura, lo è anche la loro terra; non ci sono terre pure e terre impure di per sé: la differenza sta unicamente nella bontà o malvagità della nostra mente” (Gli scritti di Nichiren Daishonin, ed. esperia, vol. 4, p. 5 ).
Ad uno squilibrio della vita degli esseri umani corrisponde un’influenza negativa sulla società umana e sull’ecosistema. Quindi la connessione tra gli esseri umani e il mondo è dinamica e viva. Gli uomini esercitano costantemente un’influenza su ciò che li circonda, mentre anche l’ambiente li influenza. Se vogliono cambiare il loro ambiente, possono lavorare per trasformarlo in meglio. E per farlo, il principio di unicità con l’ambiente suggerisce che si deve contemporaneamente lavorare per migliorare se stessi.

Oggi il nostro mondo si trova sull’orlo di una immensa crisi ambientale. Secondo il principio di unicità tra vita e ambiente, un ambiente danneggiato è il prodotto di cuori e menti inquinate. A sua volta esso danneggerà corpi, cuori e menti di quelli che vivono al suo interno. La distruzione della natura attualmente in corso, vista sotto questa luce, è un chiaro segnale dell’ignoranza umana sulla vera natura della vita.
Se si considerano gli esseri umani e l’ambiente come un’unica entità, si può cogliere l’importanza di coltivare e arricchire l’intima umanità, lavorando per migliorare la situazione esterna. Lo scopo del movimento della Soka Gakkai Internazionale è permettere una trasformazione positiva nella vita dei singoli, che con saggezza agiscono per esercitare un’influenza positiva sul loro ambiente. Come si legge nell’introduzione al romanzo La rivoluzione umana (ed. Esperia) di Daisaku Ikeda: “La rivoluzione umana in un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità”. La comprensione di questo principio trova forse la sua migliore espressione nella determinazione a migliorarsi costantemente, lavorando positivamente per il benessere degli altri e il miglioramento del proprio ambiente.

martedì 18 marzo 2008

Un Posto da visitare : Schonau in Schwarzwald

Energie rinnovabili e sostenibilità - Il caso di Schönau im Schwarzwald

Ieri sera Report (tutte le domeniche ore 21.30 su RaiTre) parlava di sviluppo sostenibile. All’interno dell’interessantissimo reportage (che potete trovare sul sito della trasmissione: http://www.report.rai.it/) è stato presentato il caso di questa cittadina (2.500 abitanti circa) famosa per la sua autogestione energetica.

La loro esperienza può farci riflettere sull’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nella pianificazione (in questo caso energetica) ma anche sull’attuale modello di sviluppo basato sulle grandi centrali. È utile sottolineare che loro non si sono fermati ad una semplice e legittima opposizione ma hanno saputo proporre un nuovo modello più sostenibile.

La storia di questa piccola rivoluzione culturale inizia dopo il disastro di Chernobyl quando alcuni cittadini decisero di impegnarsi per un futuro senza nucleare. Dopo aver acquisito le linee elettriche comunali, iniziarono a produrre energia con tecnologie alternative e decentrate riattivando alcune centrali idroelettriche e finanziando degli impianti di cogenerazione.

Per saperne di più:

http://www.ews-schoenau.de/Informationen/International/italy1.asp

martedì 4 marzo 2008

Inceneritori : "I sostenitori lo scosigliano !"

La stampa locale ha ampiamente dibattuto nei giorni scorsi le tesi di chi sostiene e di chi teme la realizzazione di un nuovo inceneritore nella piana Firenze - Prato – Pistoia. Ma il cittadino non addetto ai lavori continua a schierarsi a favore o contro più sulla base di valutazioni istintive che sulla base delle convinzioni formatesi con la lettura delle tesi contrapposte.
Per evitare di cadere nell’errore di sostenere tesi sulla base di semplici sensazioni o peggio ancora di tutelare interessi particolari non chiari o di rispettare precisi ordini di scuderia, sarebbe opportuno fare riferimento a documenti seri e non a semplici dichiarazioni non sempre ispirate dalla necessità di informare correttamente il povero cittadino.
Allora qual è il documento più oggettivo da scegliere come base di valutazione se non quello elaborato da tutti gli enti pratesi favorevoli all’inceneritore? ASM, CNA, Confartigianato, Consiag, GIDA, Unione Industriale nel 2004 hanno offerto al Comune ed alla Provincia di Prato uno studio di fattibilità per un inceneritore in grado di risolvere i problemi dello smaltimento dei rifiuti nel pieno rispetto dell’ambiente, della salute dei cittadini e dell’economia.
Allora vediamo quali sono le conclusioni a cui è arrivato questo studio.
Danni ambientali: non esistono, anche se …….
E’ vero che lo studio conferma che sono inevitabili le maggiori emissioni causate da un qualunque impianto che brucia qualcosa. Tuttavia queste saranno compensate dagli stessi cittadini in quanto sono loro i veri colpevoli dell’inquinamento. Sono infatti i cittadini ad usare la macchina o il motorino, a riscaldare o condizionare le loro case, a fumare, a prendere l’aereo etc. E allora ai cittadini verrà insegnato con le buone o con le cattive a non utilizzare più le loro auto, a sostituire le vecchie caldaie, a rottamare i motorini, a smettere di fumare, a rinunciare a prendere l’aereo etc. E poi i cittadini non si azzardino a porsi domande stupide del tipo: ma è davvero meglio sostituire le emissioni dell’attuale inceneritore GIDA che tratta solo 23.000 ton/anno con quelle di un inceneritore che oltre a queste tratterà altre 145.000 ton/anno? Certo che è meglio! Basta che smettano di inquinare loro per consentire di inquinare all’inceneritore! Inoltre, finora è stato affermato che bruciando i rifiuti non saranno più necessarie le discariche. Tuttavia questa affermazione ha bisogno di qualche chiarimento, altrimenti il povero cittadino non ci capisce più niente. Infatti a pag. 38 e a pag. 95 del citato studio è invece riportato che “la riduzione dei carichi di smaltimento in discarica è irrilevante in relazione al territorio provinciale”. Sicuramente si tratta del solito errore della segretaria che ha digitato male il testo. Altrimenti che senso ha fare un inceneritore se non si riducono neppure i carichi di smaltimento in discarica!
Danni alla salute: non esistono, anche se ……
E’ vero che nello studio (pag. 86) si legge che vicino all’inceneritore le ricadute delle diossine sono 20 volte superiori a quelle che potranno essere rilevate in altre parti della Provincia. E’ vero che le ricadute di cadmio e mercurio in prossimità dell’inceneritore saranno 10 volte superiori. Ma allora al povero cittadino viene il dubbio che sbagliano sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità che la Comunità Europea a sostenere che queste sostanze sono cancerogene! In ogni caso, anche se fossero davvero cancerogene, i residenti ed i lavoratori che stupidamente hanno scelto di vivere o lavorare vicino ad un inceneritore possono sempre trasferirsi altrove o cambiare lavoro: chi glielo impedirà? Inoltre anche la notizia fatta rimbalzare di recente dall’ARPAT sulle sue “News” circa lo stretto legame tra la presenza delle PM10 e delle PM2,5 e l’incidenza di morti precoci (tra i 30 ed i 45 anni) non deve trarre in inganno il povero cittadino. E’ vero che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha statisticamente dimostrato al termine di una indagine condotta su 26 città europee che se respiriamo meno di queste sostanze (per esempio da 40 a 10) si risparmierebbero 17.600 morti precoci l’anno. E’ vero che anche Prato è tra le città italiane che più di frequente sforano il limite ancora oggi tollerato dalla Comunità Europea di 50. E’ vero quindi che il rischio di morti precoci a Prato causato dalle nanoparticelle è addirittura superiore a quello valutato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. E’ vero che nonostante tutti gli interventi compensativi legati ad un nuovo inceneritore (riduzione obbligatoria del traffico, sostituzione coatta delle caldaie vecchie, riduzione forzosa del fumo, chiusura dell’aeroporto di Peretola etc.) sarà molto improbabile non superare ancora più frequentemente quota 50. Tuttavia, non sarà mica solo colpa dell’inceneritore se il numero delle morti precoci si manterrà elevato!
Danni economici: ma quali danni, solo vantaggi. Anche se …..
E’ vero che i costi per la posa a discarica dei rifiuti aumentano. E’ vero che i connessi costi di trasporto aumentano. E’ vero che l’inceneritore pratese sarebbe in grado di valorizzare i rifiuti producendo 17 MW di energia elettrica (in grado cioè di soddisfare le esigenze forse di una dozzina di tintorie e rifinizioni). Ma è anche vero che per fare quadrare i conti lo studio prevede una entrata di €/anno 10.727.000 legati ai certificati verdi e cioè ai contributi previsti dallo stato per chi produce energia da fonte assimilata alle fonti rinnovabili, qual è appunto considerata l’energia prodotta con i rifiuti. Ed è anche vero che da aprile di quest’anno i certificati verdi non esistono più! Questi contributi ora sono previsti solo per le vere e sole energie rinnovabili e non anche per le assimilate! E quindi su una previsione di costi di €/anno 24.500.000 verranno a mancare €/anno 10.727.000 di entrate previste e cioè circa il 44%! Non occorre fare un grande sforzo mentale per capire chi dovrebbe provvedere a coprire queste così cospicue minori entrate: i cittadini e gli operatori economici.

Ma allora, lo stesso studio pagato per dimostrare l’esigenza e l’utilità di un inceneritore, dimostra invece tutto il contrario e cioè che un nuovo inceneritore è assolutamente da evitare. Infatti a livello provinciale non si registrerebbe alcuna riduzione delle quantità di rifiuti portati a discarica. L’ottimistica speranza di mantenere il pericoloso livello di inquinamento attuale è legata alla riduzione del traffico, del fumo, delle sigarette, dei voli aerei, alla rottamazione di tutte le caldaie ed i motorini etc., e cioè ad eventi altamente improbabili per non dire impossibili. La presenza di un ulteriore inceneritore impedirà di scendere sotto quota 50 delle nanoparticelle e quindi contribuirà in modo decisivo a mantenere elevato il numero delle morti precoci. Infine per ottenere tutti questi bei risultati i cittadini e le imprese dovranno anche spendere molto di più di quanto spendono oggi per smaltire i loro rifiuti!
In ogni caso bisogna proprio ringraziare ASM, CNA, Confartigianato, Consiag, GIDA e Unione Industriale per avere prodotto uno studio oggettivo e non di parte che mette in condizione i cittadini di capire che un nuovo inceneritore prospetta soltanto gravi pericoli ed ulteriori consistenti aggravi dei costi.

sabato 1 marzo 2008

Riassunto della serata del 28/02/2008 a Montemurlo

Politici sotto accusa. Avevamo chiesto un confronto, hanno per tutta
> risposta organizzato una tavola rotonda d'elite senza invitarci, con
> modalità organizzative discutibili e finalizzate all'autocelebrazione
> dell'incenerimento, che loro ancora chiamano termovalorizzazione
> (valorizzazione di che? Le parole sono una cosa importante!). Ganugi
> fa un quadro paradisiaco raggiungibile nel 2010 grazie alla
> lungimiranza dell'Amministrazione Comunale, con abbattimenti
> fantascientifici della frazione indifferenziata, porta a porta e
> portone a portone.Ciolini si è affrettato a dire eh, mah, però
> l'inceneritore un po ci vuole. Ma non avevano detto che aprivano ai
> comitati? Non dovevano fare pressioni (ricordate le firme) perchè
> l'inceneritore ripartisse dopo le analisi epidemiologiche? non
> dovevano esserci invitati al tavolo tecnico anche esponenti tecnici di
> fiducia dei comitati? Picche su tutta la linea. Al tavolo tecnico con
> Pistoia ci vanno ma da soli. A rigirare le frittate ci ha poipensato
> il sindaco, piuttosto abilmente, ma cadendo in alcune contraddizioni;
> è emerso infatti, dalle dichiarazioni formalmente rassicuranti di
> Cipriani (medico epidemiologo USL che esordisce con le altissime
> aspettative di vita nel nostro comune, facendo giuggiolare il
> Sindaco), che in tutta onestà dati veri non ce ne sono. Il
> monitoraggio epidemiologico finora non c'è stato. Ci sarà. Forse.
> Costa.Per ora i decessi per cancro sono in linea con le medie. Certo
> di per se vuol dire poco, visto che c'è chi guarisce, chi di cancro
> muore, chi col cancro muore per un altra causa, metti infarto o
> incidente stradale, e non fa statistica pur avendo contratto la
> patologia. I dati veri sono sulle insorgenze di tumore, non sui
> decessi, ma quei dati non ci sono. Il rassicurante medico ha anche
> affermato che, a seconda delle modalità di prelievo, anche i carotaggi
> arpat possono cambiare da così a così. Basta scavare fino a 30 cm
> invece che fino a 15, togliere un superficiale di 5 cm invece che
> triturarlo, miscelare i campioni in una analisi unioca emedia invece
> che per singole localizzazioni, utilizzare certe metodologie invece
> che certe altre.... alla reiterata richiesta, apposta, di avere uno o
> più tecnici di fiducia dei comitati a fianco dei tecnici pubblici,
> silenzio assoluto, han fatto da sordi, neanche sfiorato l'argomento
> non fosse altro che per dire no. Poi il Sindaco si è speso per gli
> inceneritori contro la discarica di Peccioli, come se noi volessimo la
> discarica di Peccioli, o questa? Ci ha accusato che non ci si fida del
> pubblico, che invece non ha altro interesse che la salute dei
> cittadini (buona questa). Non ci si fida dell'arpat, non ci si fida
> del CIs, non ci si fida dei comuni, non ci si fida del asl...
> veramente (è stato fatto notare) dell'Asl non si fida il CIS, visto
> che per superarne i due PARERI CONTRARI all'ampliamento dell'impianto,
> è ricorso alla conferenza Stato Regioni. Noi ci si fida dei dati e dei
> pareri pubblici, loro no! Che si raddoppia a fare, se poi Ganugi ha
> disegnato scenari di riduzione drastica dei rifiuti nei prossimi
> anni? Hanno glissato. Non si fidano dei cittadini, altro che! Come sul
> portone a portone, meccanismo per assimilare e conferire al servizio
> pubblico il rifiuto speciale industriale che per legge deve essere
> diversamente smaltito dalle imprese, imputandone i costi fra quelli di
> esercizio (invece che scaricandoli sulle bollette delle famiglie!). Da
> ultimo, una certa signorina Gori ha detto che non si va ai convegni e
> che non sappiamo le cose perchè tutti gli scienziati (ingegneri)
> dicono che fanno bene, lei fa i convegni all'università e lo sa bene.
> Ci è sembrato di capire convegni organizzati da prof universitari che
> progettano, controllano e studiano inceneritori, convegno fatti
> insieme con e per chi gli inceneritori vende (ai convegni dove si
> discute di inceneritori in modo più laico non si è mai vista). Forse
> in buona fede ha sviluppato una opinione diversa. La rispettiamo, ma
> ci teniamo la nostra. Uno che conosco io, sempre in buona fede, un
> giorno andò al congresso degli equidi volanti e spergiurò di aver
> visto ciuchi volare. Mica lo diceva per cattiveria. Però era tonto!
>
> Alberto Rossi