mercoledì 7 maggio 2008

Diabete: Inquinamento possibile causa

Diabete, un legame inaspettato
con i veleni inquinanti delle città
di CRISTINA NADOTTI

fonte: Repubblica on-line

ROMA - C'è un legame tra il diabete di tipo 2, quello che riguarda l'età adulta e la vecchiaia, e l'esposizione prolungata a composti organici velenosi. Sull'ultimo numero della rivista medica Lancet, due ricercatori della prestigiosa università britannica di Cambridge, sottolineano la necessità di investire di più negli studi su una possibile relazione tra i Pop, cioè gli inquinanti organici persistenti (per intenderci, quelli che si liberano anche dall'incenerimento di rifiuti e si insidiano negli organi degli esseri viventi) e la comparsa del diabete.

Oliver Jones e Julian Griffin citano numerose ricerche sul diabete di tipo 2 nelle quali ai pazienti affetti dalla patologia, o a notevole rischio di contrarla, sono stati riscontrati alti livelli di inquinanti organici resistenti nel sangue. In particolare, sono state trovate tracce più consistenti di organoclorine, presenti in numerosi insetticidi e già note per la loro azione cancerogena, e dei loro composti.

"Quello che deve essere indagato con più attenzione - sottolinea Oliver Jones su Lancet - è se quella che è stata osservata al momento come una correlazione, cioè essere diabetico e avere alti livelli di Pop nel sangue, una volta studiata possa essere stabilita come un rapporto di causa effetto. Se così fosse, le implicazioni potrebbero essere enormi. Dobbiamo però richiamare l'attenzione della comunità scientifica, perché abbiamo alcuni segnali ma informazioni molto limitate. Le ricerche sul diabete, in generale, si concentrano molto di più sui fattori genetici e sull'obesità e in pratica non sono mai stati considerati i fattori ambientali nello sviluppo della malattia".

In tutto il mondo si stima che ci siano oltre 264 milioni di diabetici e la malattia è una di quelle a maggiore crescita nelle società industrializzate e l'Organizzazione mondiale della Sanità ha parlato di "epidemia mondiale di diabete". Negli Stati Uniti, una della nazioni più colpite dove il diabete è la settima causa di morte, ogni anno le spese sanitarie connesse al diabete ammontano a 174 miliardi di dollari, una cifra che è cresciuta del 32 per cento dal 2002 a oggi. La situazione non è diversa in Italia , dove i numeri registrati presso i centri di diabetologia registrano un incremento medio annuo di diabete di tipo 2 fra il 7 e il 10 per cento a seconda delle diverse zone e uhn totale di ammalati di circa 3 milioni. L'incremento non riguarda solo il diabete che colpisce in età adulta e la cui principale causa è indicata nell'obesità, si registra un incremento, in questo caso dell'1 per cento, anche del diabete di tipo 1 o giovanile. La Sardegna è la regione italiana che ha un'incidenza e una prevalenza di diabete giovanile tra le più alte del mondo, in Europa seconda soltanto alla Finlandia. In Sardegna l'incidenza del diabete di tipo 1, cioè quello insulinodipendente, nella fascia di età tra 0 e 14 anni è di 34 casi per 100.000 anno.

(27 gennaio 2008)

1 commento:

Anonimo ha detto...

bisognerebbe iniziare a fare una mappa dei casi di Diabete, magari proprio su Montemurlo ed Oste, due zone dove si rilevavano picchi di METALLI PESANTI "ingiustificati".